Lo scorso ottobre il presidente di Amt, Francesco Barini, aveva annunciato la risoluzione del contratto per inadempienze con Ati (Associazione temporanea di imprese), dato che da marzo 2020 i cantieri erano fermi e invasi dalla vegetazione. Ma adesso, a sorpresa, la municipalizzata e il sindaco, Federico Sboarina, sono tornati sui loro passi e hanno deciso di confrontarsi con l’Ati per trovare un accordo per chiudere i cantieri e mettere fine ai disagi che tanti cittadini stanno vivendo.
Da questa settimana riprenderanno quindi i lavori nei cantieri rimasti ancora aperti della filovia. Ed entro il 15 maggio dovranno essere completati e le strade ripristinate e riaperte. Questo è quanto sottoscritto dall’accordo transattivo tra Amt e l’Ati, incaricata di realizzare l’infrastruttura. Accordo che prevede il termine tassativo di fine lavori a metà maggio, ossia entro 4 mesi, in tutti i cantieri: via Tunisi, via Dalla Corte, via Fedeli, via Comacchio, via Caperle e via Città di Nimes. Così come la rinuncia, già depositata dall’Ati, dei contenziosi avviati in precedenza.
“I cantieri rimasti aperti verranno ultimati e la data ora è certa e improrogabile. Finalmente la buona notizia che la città aspettava, obiettivo che è stato perseguito nei mesi scorsi da Amt e dai suoi legali, dopo la risoluzione del contratto a ottobre – ha detto il sindaco -. Un risultato importante, soprattutto per i residenti e i commercianti delle strade interessate dai cantieri più invasivi, a lungo penalizzati. Un traguardo reso possibile dalla risoluzione avviata ad ottobre, una presa di posizione netta che ha portato all’accordo transattivo sottoscritto in questi giorni. Ringrazio Amt, il suo cda e i legali che hanno lavorato giorno dopo giorno per arrivare a questo risultato, per niente scontato. Oggi i termini sono inderogabili e l’Ati ha rinunciato ai contenziosi. Rivedremo gli operai al lavoro, verranno terminate le opere previste, completati i lavori, riasfaltate le strade”.
“Ringrazio tutto il consiglio di amministrazione, il direttore e i legali perché questo accordo non è stato facile da raggiungere – ha aggiunto Barini -, ma ora il completamento dei cantieri aperti e si aggiunge a quelli chiusi da Amt in via Palladio e in via Dolomiti. La risoluzione che abbiamo fatto a ottobre, per l’inerzia e i cantieri completamente fermi da mesi, ci ha portato vantaggi che altrimenti non avremmo avuto. Ricordo che l’opera filovia, l’Ati e il contratto sono stati ereditati dalla passata Amministrazione e nulla si è potuto fare se non, come abbiamo fatto, mettere l’impresa davanti alle proprie responsabilità e all’inerzia”.
Ma non tutti festeggiano, come il consigliere Flavio Tosi, ex sindaco che aveva voluto l’opera, che diche: “Sboarina, impaurito dalle cause plurimilionarie che sarebbero partite, si è riconciliato con le ditte, che hanno accettato il nuovo accordo, mica gratis ovviamente, per questo il Filobus costerà milioni in più ai cittadini”.
“Siamo alla farsa – commenta Tosi -, dopo tre anni e mezzo di immobilismo e incapacità di gestire i cantieri, prima si è scaricato il barile sulle ditte costruttrici, poi si è cercato di scappare dalla proprie responsabilità e dagli accordi fregandosene di contratti per 140 milioni di euro, poi con la coda di paglia si è tornati a implorare le stesse ditte di risedersi al tavolo, con tanto di milioni aggiuntivi dei contribuenti veronesi per convincerle. Un disastro”.