Le circoscrizioni sono a lavoro per discutere le varianti del filobus con l’obiettivo di tutelare non solo l’opera, ma soprattutto la vivibilità dei quartieri. Ma c’è chi lamenta ancora ritardi e si chiede a cosa servirà il progetto pilota e quando arriverà il via libera del Ministero.
“L’amministrazione continua a spacciare per una grande novità il mostruoso ritardo accumulato sul progetto filobus. Così come la rescissione del contratto dell’ottobre 2020 ha portato ad un accordo che ha lasciato intatti i termini del contratto – salvo far slittare di due anni la data di consegna dei lavori – così le varianti al progetto illustrate dal presidente Amt Rupiani non si discostano dagli aggiustamenti progettuali di cui si parla ormai da molti anni, con l’aggravante che non sono ancora definitive stante la mancanza dell’accordo con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili”, a lanciare l’offensiva sono gli esponenti del PD Stefano Vallani, Elisa La Paglia e Federico Benini.
“Il filobus avrebbe dovuto entrare in funzione alla fine gennaio 2022 ma a quella data non avremo nemmeno la cosiddetta ‘linea pilota’, la cui utilità è sconosciuta a tutti, ma che nella migliore delle ipotesi verrà completata alla fine del prossimo anno”, spiegano.
“La realtà è che le nuove Varianti come lo sdoppiamento in via Pisano/Viale Spolverini e il maggior costo conseguente faranno perdere ulteriore tempo per le approvazioni da parte del Cipe e del Ministero. Ancora in alto mare appaiono anche i parcheggi scambiatori. L’unica modifica di un qualche rilievo è data dalla riduzione di 6 chilometri della linea di elettrificazione, il che salva dalla deturpazione dei plinti di sostegno qualche via di quartiere più vicina al centro storico ma non cambia la natura del filobus la cui capacità trasportistica resta insufficiente rispetto alla domanda di mobilità cittadina nelle ore di punta”, spiegano gli esponenti del PD.
I democratici sostengono che: “Continua a mancare il fondamentale tassello dell’integrazione del filobus con le linee bus. In questi anni non si è fatto nulla per il trasporto pubblico locale, nessuna corsia preferenziale e nessun investimento per dare velocità al trasporto pubblico e renderlo appetibile e alternativo all’auto soprattutto con la ripresa dopo la Pandemia. In queste condizioni la linea pilota potrà testimoniare soltanto l’impotenza dell’amministrazione pubblica nella lotta allo smog e al traffico”.