Le opposizioni lo chiedono da tempo e adesso a farsene portavoce è anche il movimento civico Traguardi, rappresentato in Consiglio comunale da Tommaso Ferrari: “Serve un’assemblea pubblica per riferire ai cittadini a che punto è il progetto del filobus”. La richiesta è rivolta in conferenza stampa direttamente all’indirizzo del Comune e di AMT, che è stazione appaltante dell’opera.
“È preoccupante lo stallo dell’opera Filovia, che secondo il cronoprogramma tuttora indicato sulla pagina web di AMT, dovrebbe entrare in funzione alla fine di gennaio 2022 – spiega Ferrari -, una prospettiva difficilmente realizzabile”.
E intanto le informazioni che trapelano sono poche e frammentate “non si sa quali siano i tempi e le caratteristiche delle varianti urbanistiche necessarie, né come il Comune intenda realizzare i parcheggi scambiatori che sono indispensabili per l’entrata in funzione della filovia”, dice il consigliere di Traguardi.
Le elezioni amministrative si avvicinano e “la questione è scomoda da affrontare”, ipotizza Ferrari che sottolinea come “i cittadini sono ancora tenuti in ostaggio dai cantieri e meritano di sapere con certezza come si trasformerà la viabilità di Verona”.
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche l’avv. Luciano Butti, componente del consiglio di amministrazione di AMT in rappresentanza delle minoranze. Proprio questa mattina, infatti, Butti ha inviato al sindaco e ai vertici di AMT una lettera in cui vengono sollevate criticità in merito all’opera Filovia, in particolare relativamente alla trasparenza, al piano industriale, agli investimenti in innovazione e alla condivisione del progetto.
L’argomento infatti non riguarda solo la questione filobus, ma come la politica e i cittadini immaginano il futuro della mobilità a Verona.