Nella sede di Amt, in via Torbido a Verona, si è tenuta questa mattina un’importante conferenza stampa, che ha rivisto insieme il Presidente di Amt, Francesco Barini, e il sindaco di Verona, Federico Sboarina.
“Abbiamo deciso per la risoluzione del contratto con Ati per gravi inadempimenti – ha esordito il presidente di Amt, Barini – siamo stati costretti a prendere questa decisione, dopo il ritardo nel proseguo dei lavori e nella chiusura dei cantieri e per gravi mancanze da parte di Ati”.
L’azienda ha chiesto inoltre la fideiussione di 10 milioni di euro versata dall’ATI a garanzia dell’opera.
Il sindaco Sboarina ha tenuto a precisare che “sia ben chiaro, il progetto filovia prosegue, Amt ha solo risolto i suoi raporti con Ati. Come sindaco il mio compito, anche come socio unico di Amt, era di spingere perché i cantieri venissero chiusi e terminassero nel minor tempo possibile senza creare ulteriori disagi ai cittadini, ma resta prerogativa di Amt decidere se le aziende con le quali collabora sono o meno in grado di farlo”.
Il presidente Barini ha sottolineato inoltre che “i cantieri che era direttamente Amt a gestire, come quello di via Dolomiti e via Palladio sono stati chiusi, per gli altri non ci è restato che sollecitare e prendere provvedimenti – e continua -. Adesso non ci resta che attivare una procedura d’urgenza che sarà molto più snella per cercare un altro partner e provvedere così ai cantieri più urgenti che sono in Borgo Venezia e Borgo Roma (Via Girolamo della Corte e via Comacchio)”.
“Per quanto riguarda via città di Nimes bisogna fare un discorso a parte, lì c’era un importante progetto per bypassare l’incrocio e Ati avrebbe dovuto occuparsi di sistemare il gasdotto. Adesso che arrivano i primi freddi non vogliamo trovarci con migliaia di famiglie in difficoltà – ha detto serio il sindaco -. Dobbiamo garantire quanto prima che anche i sottoservizi, oltre alla circolazione stradale, tornino alla normalità”.
Gli inconvenienti fanno ormai da cornice alle traversie della filovia, ma nonostante tutto il progetto va avanti e il sindaco ha tenuto a sottolineare che “l’opera si farà, certo cambieranno le tempistiche, ma la porteremo a termine. Sottolineo che il progetto l’abbiamo ereditato così com’è e a noi non resta che farlo – e aggiunge -. Sono in contatto con la ministra dei Trasporti, De Micheli, e ad oggi non ci sono problemi e anche il finanziamento pubblico resta confermato“.
Barini ha spiegato che “Amt è sempre stata puntuale nei pagamenti verso i subappaltatori e non si venga a dire che alcune aziende sono in difficoltà perché non paghiamo, semmai le mancanze sono state di altri, che hanno lasciato crescere la vegetazione nei cantieri e anche quando sono stati invitati a porre rimedio alla situazione non l’hanno fatto – e chiarisce -. In periodo pre-Covid c’erano una media di 60-70 maestranze all’opera sui cantieri, ora meno di 10. Così un progetto da 143 milioni non si porta a termine”.
Per Ati, che adesso è al centro della bufera, non resta che la strada del ricorso, sperando che, in caso lo vogliano davvero fare, questo non crei ulteriori ritardi ad un progetto i cui tempi di consegna diventano sempre più incerti.
L.M.