Nessuno parla in Curia del buco di 9 milioni di euro della Fondazione Don Bosco. Nessuna replica per il momento da parte del vescovo Pierantonio Pavanello alla notizia del crack finanziario della immobiliare che possedeva il Centro Don Bosco di via Marconi, la scuola delle suore di via Miani, abbandonata e in stato di trascuratezza, e il palazzo di via Sacro Cuore che ospita l’asilo privato Sichirollo.
Gli immobili sono stati pignorati per via dell’indebitamento quindi non sono più nella disponibilità della Curia. Il tribunale ha nominato un custode giudiziale, un avvocato del foro di Rovigo, che ha il compito di realizzare il più possibile dalla vendita degli immobili. Le date delle aste al momento non sono ancora state fissate. La procedura è quella delle esecuzioni immobiliari.
La voragine nei conti ha origini lontane e si potrebbe anche ipotizzare che la dozzina di dipendenti in forza alla Fondazione fossero inquadrati con qualifiche importanti alle quali corrispondevano compensi onerosi.