Le reazioni in Francia dopo la proposta di Macron di rendere obbligatorio il cosiddetto Green Pass per ogni attività sociale e ricreativa, sono state assai divergenti.
Se da un lato, infatti, i dati hanno riscontrato un’impennata di prenotazioni per i vaccini, dall’altro lato si è assistito a roboanti proteste di piazza contro una proposta, definita liberticida, che non ha eguali al mondo.
La stretta di Macron, se approvata, prevederebbe l’obbligo di esibire il Green Pass (vaccinazione completata / tampone negativo nelle 48 ore precedenti / certificato di guarigione negli ultimi sei mesi) per accedere non solo a stadi, teatri ed eventi, ma perfino a bar e ristoranti.
La misura è stata difesa dall’Eliseo, con la giustificazione che vaccinare più persone possibile sia l’unica via per un rapido ritorno alla normalità. Questo nonostante emergano sempre più dubbi sulla reale efficacia dei vaccini di fronte alle varianti; e di come si rischi di dover continuamente aumentare le dosi per esserne protetti (Pfizer ad esempio ha già annunciato che per far fronte alla variante Delta siano necessarie tre dosi e non più due).
Proteste contro questa soluzione si sono tenute – nel simbolico giorno della Presa della Bastiglia – a Parigi, Nantes, Marsiglia e Montpellier. La polizia ha dovuto ricorrere ai gas lacrimogeni per respingere la folla.
Federico Kapnist