Le nostre identità digitali sono sempre più a rischio e così anche i nostri conti online, basti pensare che nel primo semestre del 2020 sono state rilevate oltre 11.200 frodi creditizie tramite furto d’identità, per un danno stimato di oltre 65 milioni di euro.
Di una di queste frodi è stata vittima anche una donna del Basso veronese, il cui corpo è stato ritrovato nell’Adige. Adesso saranno la polizia e il pm a verificare le cause della tragica morte della donna, di cui si erano perse le tracce dopo che era andata in posta scoprendo che il suo conto era stato azzerato.
Sarebbe stato un colpo per chiunque di noi, soprattutto in questo momento, con il Covid che sta costringendo molte famiglie a vivere aspettando con ansia la fine del mese. Lei con quei soldi voleva sposarsi con il suo compagno, provvedere alla sua bambina. Ma tutto questo le è stato negato.
Quello delle frodi online non è un raggiro nuovo, anzi, si è ben consolidato nel Nord Italia, con Verona che detiene l’infelice primato del Veneto. Secondo uno studio dell’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti d’identità realizzato da CRIF-Mistercredit la città scaligera è prima, insieme a Padova, con 111 casi, seguono Venezia con 104 e Vicenza 93.
Quanto sono sicuri i nostri conti bancari, quanto lo sono le operazioni che facciamo online, dall’acquisto su Amazon, alla prenotazione del ristorante, al pagamento del nostro delivery di fiducia?
Questi sono potenzialità e limiti della nuova frontiera digitale, che ora più che mai necessita di controllo, aggiornamento continuo, ma soprattutto conoscenza da parte degli utenti in modo da riconoscere e sapere evitare alcuni pericoli.
E intanto i furti di questi anonimi ladri “da tastiera” continuano.
L.M.