Ieri il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha designato il nuovo presidente per l’Autorità portuale dall’Alto Adriatico, per Venezia e Chioggia, scegliendo il profilo tecnico di Fulvio Lino Di Blasio, che dal 2017 ricopre l’incarico di Segretario generale dell’Autorità del Mar Ionio di Taranto. Ora il presidente della Regione Luca Zaia avrà trenta giorni di tempo per confermare la richiesta d’intesa.
La nomina di Di Blasio, poco conosciuto a Venezia e non legato al territorio, è giunta un po’ come un fulmine a ciel sereno, dopo cinque mesi di commissariamento affidato a Cinzia Zincone, perché pare che il presidente Zaia e il sindaco Brugnaro avessero concordato con l’allora omologa di Giovannini, Paola De Micheli, una figura di continuità, radicata nel territorio e, proprio per questa ragione si sarebbe pensato un prolungamento dell’incarico di Zincone.
Sembra invece che l’attuale ministro abbia preferito puntare su un profilo tecnico, in considerazione delle questioni strategiche che dovranno essere affrontate nel prossimo futuro per la città e per il porto: lo sviluppo del porto commerciale, l’approdo delle grandi navi, le escavazioni dei canali e la compatibilità tra la messa in funzione del Mose e la navigazione da e per il porto, senza contare le continue battaglie dei movimenti ambientalisti, sempre sulle barricate per la difesa della Laguna.
Di Blasio oltre ai quattro anni trascorsi al Porto di Taranto, è stato consulente per conto di Ernest&Young di diversi progetti del Ministero delle Infrastrutture, tra i quali anche quello per la valorizzazione del vecchio scalo di Trieste.
E, anche se da parte di Zaia e Brugnaro non è ancora giunto alcun commento sulla designazione, chi invece ha espresso il proprio disappunto è Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria di Venezia e Rovigo, che, criticando il metodo usato, ha spiegato che “un tempo veniva chiesto un parere anche al mondo imprenditoriale, ma ora evidentemente la legge è cambiata e si è ritenuto che sia la Regione a rappresentare tutto il territorio. Ma la concertazione è fondamentale. E secondo me servirebbe un presidente del porto con una profonda conoscenza del territorio e una grande capacità di rapporti internazionali: io lo vedo come un incarico politico, più che organizzativo”, ha concluso Marinese.
Oltre al rinnovo dei vertici delle autorità portuali, il Ministro Giovannini ha firmato anche la direttiva che fissa “i cinque obiettivi del premio di risultato 2021”, che sono: accelerazione della spesa per investimenti; creazione di uno sportello unico per la semplificazione; efficientamento energetico dei porti; predisposizione del piano di dragaggi e definizione del bilancio non finanziario dell’Ente.