Pare che la fusione tra le fiere Rimini-Bologna, non solo si farà, ma potrebbe anche bruciare le tappe. Infatti, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nell’incontro del 22 gennaio con il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e quello di Rimini, Andrea Gnassi, si è impegnato ad aumentare la partecipazione azionaria della Regione nel capitale sociale e a sostenere il progetto industriale di un’unica società fieristica tra BolognaFiere e Ieg, per mettere pace tra le due parti e arrivare all’integrazione entro maggio 2021.
Le due società avevano firmato un accordo non vincolante lo scorso ottobre per costruire un’integrazione sulla base di un rapporto di concambio paritetico da finalizzare nel giro di 7 mesi, ma hannotrascorso gli ultimi mesi a discutere, più o meno animatamente, sui possibili assetti societari della maxi-fiera: Bologna vuole una fusione per incorporazione, Ieg (nata a sua volta nel 2016 dall’unione delle fiere di Rimini e Vicenza e quotata da giugno 2019) una holding.
Per cercare di metterci una pezza è scesa in campo la Regione guifata da Bonaccini, aumentando il proprio peso nell’azionariato (senza però ufficializzare in che misura) per potersi imporre come arbitro ed evitare così uno strappo in un momento delicato per tutto il sistema fieristico italiano.
“L’obiettivo è realizzare un gruppo leader a livello nazionale e internazionale del settore (prima società in Italia, terza in Europa) – rimarca la Regione Emilia-Romagna -. La nuova Fiera rappresenta un asset strategico non soltanto per l’Emilia-Romagna, ma per l’intero Paese, a sostegno del Made in Italy e dell’internazionalizzazione delle imprese del territorio”.
Pare quindi che Ieg e BolognaFiere “si adopereranno sin da subito per predisporre la documentazione necessaria che tenga conto di quanto comunicato dai soci nonché delle attività già svolte”, si legge in una nota di Ieg, secondo cui “il progetto” di fusione “sarà comunicato al mercato e sottoposto all’approvazione degli azionisti di Ieg e BolognaFiere quanto prima possibile e compatibilmente con le disposizioni di legge vigenti”.