Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto un colloquio bilaterale di mezz’ora con il presidente americano Joe Biden a margine del G7. L’incontro “è andato molto bene”, ha detto il presidente del Consiglio. “Sin dalla formazione del governo – aggiunge Draghi – sono stato molto chiaro che i due pilastri della politica estera italiana sono l’europeismo e l’atlantismo. Con Biden siamo d’accordo su molti temi: donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, diritti civili, diritti sociali e tutela dell’ambiente che è il tema chiave della nostra presidenza del G20″.
Joe Biden e Mario Draghi si sono impegnati a continuare la loro cooperazione per superare la pandemia e costruire per il futuro una migliore sicurezza dal punto di vista sanitario a livello globale. Lo afferma la Casa Bianca riferendo dell’incontro fra i due leader, e sottolineando l’impegno di Biden a rafforzare ulteriormente le strette relazioni bilaterali.
Ma al G7 non ci sono stati solo sorrisi e pacche sulle spalle: i rapporti tra alcuni paesi restano infatti tesi, ad esempio tra l’Europa e la Gran Bretagna che stanno ancora affrontando il post-Brexit, in riferimento in particolare al nuovo muro contro muro sull’attuazione dello spinoso protocollo sull’Irlanda del Nord che il premier Tory si dice addirittura pronto a denunciare “senza esitazioni”. Questione questa che resta fuori dai dossier ufficiali, ma rispunta prepotentemente al margine dei colloqui bilaterali del premier inglese con i vertici dell’Unione Charles Michel e Ursula von der Leyen, traducendosi in un botta e risposta secco, in nome di quella che i media inglesi hanno già ribattezzato ‘la guerra delle salsicce’.
Da un lato ci sono le recriminazioni di Bruxelles contro il mancato rispetto imputato a Londra di una parte dei patti sottoscritti per sancire il divorzio a fine 2019; dall’altro la replica di Downing Street, che rinfaccia all’Unione un approccio troppo legalistico e invoca soluzioni “creative” su specifici punti: a cominciare (ad esempio) dalla questione del transito interno delle carni refrigerate e delle salsicce fra il resto del Regno e l’Irlanda del Nord, che il governo Tory pretende ora di sottrarre ai controlli amministrativi imposti dai 27 su diversi prodotti, soprattutto alimentari, per mantenere l’Ulster nel mercato interno europeo anche dopo la Brexit in modo da preservare la frontiera aperta fra Dublino e Belfast secondo i dettami dello storico accordo di pace irlandese del Venerdì Santo del 1998.
Altra questione che divide il G7 è la Cina: a Joe Biden che fa fronte comune con il padrone di casa Boris Johnson e il premier canadese Justin Trudeau per promuovere misure più dure per arginare la superpotenza, si contrappongono l’Unione Europea e i suoi leader, in particolare Mario Draghi e Angela Merkel, più prudenti e interessati alle possibili aree di cooperazione con Pechino.
I leader del G7 hanno poi approvato un piano globale sulle infrastrutture per i Paesi a basso reddito in risposta alla Via della Seta lanciata dalla Cina. L’iniziativa, proposta su iniziativa americana, si chiamerà ‘Build Back Better World (B3W)’. Nella nota della Casa Bianca si sottolinea “l’enorme bisogno di infrastrutture in Paesi a basso e medio reddito”.