Oggi, 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per non dimenticare le vittime dei massacri delle foibe, le violenze e le uccisioni avvenute in Istria, Fiume e Dalmazia e l’esodo giuliano-dalmata, tra il 1943 e il 1947. La scelta del giorno del 10 febbraio non è casuale, infatti proprio in quella data del 1947 furono firmati a Parigi, i trattati di pace, con i quali venivano assegnati a quella che era allora la Jugoslavia, l’Istria, Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli Venezia Giulia.
Gli eccidi delle foibe vennero perpetrati dai partigiani di Tito, nei confronti di tanti innocenti, inermi, donne e bambini, che avevano l’unica colpa di aver vissuto sotto il regime fascista, come una vera e propria pulizia etnica: prigionia, campi di lavoro forzato e morte nelle foibe. Le vittime furono secondo una stima ancora approssimativa tra le 4000 e le 5000.
Così il comune di Adria ha deliberato all’unanimità di intitolare una strada a Norma Cossetto, una studentessa istriana di soli 23 anni, che nell’ottobre del 1943, venne prima violentata e poi infoibata nella zona di Antignana. Come ha voluto sottolineare il sindaco, Omar Barbierato, è un modo di ricordare, “un’attenzione che si traduce dedicando alla povera Cossetto questa ricorrenza del 10 febbraio. E con lei, bisogna ricordare anche le due guardie polesane morte nelle foibe, Umberto Barbierato e Giulio Tenani”.
Dopo anni di assordante silenzio politico su vittime e carnefici, per ragioni di realpolitik per quello che rappresentava Tito con il suo stato-cuscinetto, lentamente si permette a tante vittime di uscire dall’oblio nel quale erano state relegate.