Il patrimonio arboreo della città scaligera non se la sta passando troppo bene: tra i lavori del filobus, il maltempo e altri interventi, centinaia di alberi sono stati abbattuti, depauperando il prezioso, e sempre più raro, verde pubblico.
E nei giorni scorsi, a questa triste storia, si è aggiunto un altro capitolo, con l’abbattimento e capitozzatura di decine di cipressi che circondavano Castel San Pietro, luogo simbolo della città e patrimonio Unesco.
I rappresentati di Avatar degli Alberi, associazione ambientalista della città, lamentano che sia stata pubblicamente avvisata la cittadinanza dei lavori solo dopo le numerose proteste e considerano una scusa motivare il taglio adducendo possibili pericoli sopraggiunti a seguito del nubifragio del 23 agosto.
Per loro la questione degli abbattimenti era già stata avanzata, e da tempo dibattuta, visto che qualcuno ne chiedeva l’intervento a vantaggio del “panorama” e ciò nonostante i vincoli paesaggistici di riferimento. Per tale motivo durante un incontro con il Sindaco Sboarina e l’Assessore all’ambiente Ilaria Segala del 12 settembre 2019 l’associazione aveva chiesto delucidazioni, ma era subito stata rassicurata del fatto che non ci fossero interventi in programma.
Resta la perplessità e l’amarezza per questo intervento massiccio che Avatar degli Alberi fa fatica, come molti Veronesi, a giustificare: se l’area circostante il Castello fosse a rischio andrebbe delimitata come fatto per decine di parchi cittadini, sarebbero esposti inoltre segnali di pericolo, nonché come da progetto di abbattimento, un inizio e fine dei lavori, mentre l’area è ancora frequentata da cittadini, turisti e auto.
Tra le domande che l’associazione solleva è se sia stato chiesto il parere della circoscrizione, del Consiglio comunale e della sovrintendenza sul vincolo paesaggistico.
Dal 2003 Verona non è ancora riuscita a produrre un regolamento del verde e adesso a chiederlo non sono solo le associazioni ambientaliste, ma pure il Ministero stesso come da decreto del 10 marzo del ministro Costa, sul quale il Comune è ancora in ritardo.
Tale decreto prevede oltre ad un piano del verde anche il divieto di capitozzature, il censimento arboreo e specializzazioni per la cura del patrimonio verde pubblico, non ultimo giustificati motivi circa gli abbattimenti.
Gli alberi sono monumenti arborei, troppo spesso considerati alla stregua di oggetti per abbellire la città e ci si dimentica invece del loro ruolo ecologico ed ambientale, per migliorare non solo la qualità dell’aria, ma anche quella della vita.
L.M.