A dirlo non sono più solo gli armeni, direttamente coinvolti nel conflitto, o i russi, che li combattono da quasi 5 anni in Siria. Le conferme ora sono arrivate anche sul tavolo del Presidente francese Emmanuel Macron, da parte dei suoi servizi segreti.
Fondamentalisti affiliati ad al-Qaeda, al moribondo stato islamico o ad altri gruppi della galassia islamista, sono arrivati nella regione del Nagorno-Karabakh per partecipare al conflitto in corso tra Armenia e Azerbaijan; naturalmente dalla parte degli azeri, musulmani.
Responsabile dell’arrivo di questi mercenari del terrore sarebbe il grande sponsor di Baku, il Sultano turco Erdogan, che si è schierato apertamente con l’Azerbaijan e che lo sta sostenendo in tutti i modi. La Turchia riesce infatti a coordinare, e in modo eccellente, lo spostamento di questi guerriglieri dentro e fuori i propri confini a seconda delle sue necessità. Durante la guerra in Siria, era diventata il principale centro di smistamento a livello internazionale per tutti i guerriglieri della fede che accorrevano, dal mondo islamico, per partecipare alla jihad contro Damasco e i “miscredenti” sciiti e alawiti.
Esauritosi il conflitto contro Assad, in Siria, parte di questi miliziani sono stati dirottati in Libia, dove, anche grazie ad essi, Erdogan ha di fatto salvato il traballante governo di al-Serraj di fronte all’avanzata di Haftar. Ora che è stato raggiunto il risultato in Libia, si è aperto un nuovo fronte dove impiegare i guerriglieri: la regione contesa del Nagorno-Karabakh, un fronte particolarmente caro alla Turchia. Gli azeri sono infatti un popolo di etnia turca (popolazioni provenienti dal Turkestan, la regione dell’Asia centrale da dove erano originari anche i turchi ottomani) e combattono gli armeni, atavici nemici di Ankara e che tanto hanno subito, nel passato, per mano di quest’ultima.
La Turchia di Erdogan, nel suo disegno neo-ottomano, sta diventando la nuova Arabia Saudita degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso: quando Ryad, con la complicità degli Stati Uniti, indirizzava orde di combattenti islamici dall’Afghanistan ai Balcani per difendere l’islam dagli aggressori infedeli. Estendendo la sua influenza ed il suo prestigio all’interno del mondo musulmano.
Federico Kapnist