Si è svolta ieri a Schio, nel nuovo stabilimento della GPS Shipping Bag, in uno spazio industriale risorto dalle ceneri di una crisi aziendale molto sofferta, quella di Smit Textile, l’Assemblea degli Industriali di Vicenza di ottobre, considerata ormai un termometro importante della situazione generale del Paese.
Luciano Vescovi, Presidente di Confindustria Vicenza, a fine mandato, che ha fortemente voluto che l’assemblea si svolgesse in presenza, ha esordito dicendo che, “il rilancio dell’Italia parte dalle fabbriche”, facendo capire che nel rapporto Governo/Industriali, i toni tornano a farsi ruvidi.
A rappresentare l’Esecutivo, c’era solo il Sottosegretario Variati e, già questo non è stato, un gran bel segnale, in un momento di forti criticità economiche, sul palco duettavano il Governatore Zaia e Vescovi, in accoppiata, nel nome di un “modello veneto”, contrapposto a quello romano, nella gestione della crisi post-Covid.
Dopo un prologo sulla necessità di condividere con la politica i piani per il Recovery Fund, o meglio per Next Generation EU, intervistato da Sky, Vescovi, ha aperto il fuoco con un attacco senza mezze misure: “il vero problema è che c’è una classe dirigente nazionale che fa pena, con troppi ministri scarsi e privi di competenze. Noi Italiani siamo pazzi a dare il potere a gente così. Dovrebbero aver l’umiltà di cominciare a fare gli assessori nei comuni, invece arrivano al potere meteore, che pretendono di dare lezioni agli altri!”
Applausi infiniti dalla platea.
A chiudere il cerchio, è poi intervenuto Bonomi: “non dobbiamo dare i voti ai governi, ci pensano gli elettori. Noi dobbiamo preservare la centralità dell’impresa e della manifattura. Se questa centralità viene disconosciuta, allora bisogna alzare la voce e dire la verità!”
“Oggi di fronte ad un occasione storica, nel grande patto per l’Italia, abbiamo proposto al Governo, che le priorità vengano valutate insieme a noi”.
Variati, dispiaciuto per la mancanza del Governo nella discussione, ha aperto il dialogo sui programmi per i fondi europei, affermando che dovranno essere valorizzati con tutte le parti sociali.