Era stato lo stesso Draghi, dopo aver ricevuto l’incarico per la formazione di un nuovo governo, a dirsi “fiducioso che dal confronto con i partiti ed i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile e positiva“. In programma un lungo giro di incontri che vedrà partecipare in mattinata prima l’Abi e l’Ania, quindi Confindustria con il presidente Carlo Bonomi, Confapi, e poco dopo Cgil, Cisl e Uil con i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri. A seguire l’Ugl e, nel pomeriggio, Unioncamere, le diverse associazioni di categoria come Confcommercio e Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani e poi l’Alleanza delle cooperative.
Si prospetta una giornata intensa per il premier incaricato, con le parti sociali che per prima cosa sosterranno la necessità di prorogare lo stop ai licenziamenti oltre il 31 marzo e la cig Covid. Insieme, come sollecitato anche da Confindustria, alla non più rinviabile esigenza di riformare gli ammortizzatori sociali. Le associazioni di categoria invece spingeranno per garantire il sostegno alle attività chiuse o comunque danneggiate dalle misure restrittive anti-Covid, con ristori veloci e adeguati alle perdite.
Punto fisso per tutti l’utilizzo efficace (e veloce) delle risorse del Recovery plan e l’attuazione delle riforme che il Paese aspetta da anni. I temi sul tavolo sono parecchi e il tempo per agire poco. Tanto più che sui licenziamenti, la posizione di Confindustria è differente: sì a mantenere il blocco, parallelamente alla cassa Covid gratuita per le imprese, sostengono da via dell’Astronomia, ma in maniera selettiva, quindi solo per i settori in grande difficoltà o che sono stati costretti a chiudere per via dei decreti emergenziali.
Centrali, per i sindacati, il piano di vaccinazione, la salute e sicurezza sul luogo di lavoro e le riforme come quella fiscale, che rispetti il principio della progressività, quella delle pensioni, che garantisca maggiore flessibilità in uscita e superi la legge Fornero e quella della Pubblica amministrazione. A sostenere il tema delle riforme anche Confindustria, che auspica un governo stabile per approntare i rinnovamenti necessari. Per le riforme guarda con particolare urgenza a quella della Pa e del fisco, per un sistema più snello e semplice, ma anche alla giustizia, sostenendo che i tempi lunghi scoraggiano le attività d’impresa. Fonadamentale poi la riforma degli ammortizzatori sociali, che ribalti l’attuale sistema incentrandolo sulle politiche attive, anziché passive, guardando innanzitutto alla formazione. Necessario, inoltre, continuare con il Piano Industria 4.0 e spingere su innovazione e digitalizzazione.