Mario Draghi e il Governo hanno di certo tirato un sospiro di sollievo quando i i partiti della maggioranza – Lega inclusa – hanno deciso di ritirare gli emendamenti al dl sul certificato verde in votazione alla Camera. Questo ha permesso di non porre la fiducia sul provvedimento.
Ma nella maggioranza la tensione resta altissima. Matteo Salvini, infatti, ha votato gli emendamenti di Fdi. E, sul primo voto segreto in Aula spuntano fuori 134 sì alla proposta di soppressione del Green Pass avanzata dal partito di Giorgia Meloni. Voti che, in buona parte almeno, non possono che provenire dalla Lega.
“È un partito inaffidabile per il governo, chiediamo chiarezza”, attacca il segretario del Pd Enrico Letta. Ma Salvini chiarisce: “Tutti erano informati di tutto”, dice in un’intervista al Corriere della Sera. A chi lo critica perché terrebbe i piedi in due scarpe, uno nella maggioranza e l’altro all’opposizione con Giorgia Meloni, Salvini replica: “Ma quale ambiguità? I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?”.
La tensione si taglia con il coltello, complice anche l’avvicinarsi del voto delle Amministrative, e il rischio è che si freni il percorso sulle riforme fortemente voluto dal presidente del Consiglio. Ma Draghi tira dritto: sono tre i macro-temi su cui il premier si muoverà nei prossimi giorni, l’estensione del Green Pass ai dipendenti pubblici e privati, la riforma della concorrenza e la riforma del fisco.