In un momento tra i più drammatici del nostro Paese, in cui la Caritas ci informa che il numero delle richieste di assistenza è in continua crescita e, che delle attuali 450.000 persone assistite, più della metà sono nuovi poveri e, in cui il Cerved, centro elaborazione dati delle camere di commercio venete, ci comunica che sono a rischio quasi due milioni di posti di lavoro, rincuora sapere che c’è comunque chi crede nel futuro, scegliendo di investire per il rilancio della propria attività.
L’azienda è la GPS Bags Spa di Schio, che fa capo a Daniele Grotto, specializzata in borse di carta e sacchetti personalizzati, con 300 dipendenti e un fatturato di 86 milioni di euro, che solo poche settimane fa, aveva messo a disposizione i suoi ampi spazi per ospitare l’assemblea di Confindustria Vicenza, in presenza.
GPS rilancia in un settore al centro di acquisizioni estere, con un investimento di 16 milioni di euro, in uno stabilimento di oltre 20.000 metri quadri, che riunirà in un’unica struttura uffici, linee produttive e magazzino.
Un investimento “vecchio stile”, sempre più raro nel Veneto provato dal continuo susseguirsi di crisi, con il valore aggiunto di aver ridato vita ad una area, che fu teatro di una della crisi industriali più sofferte del Vicentino, quella di Smit Textile, che produceva macchine tessili.
Alla produzione di borse sacchetti, GPS affianca anche quella di etichette, con i marchi GPS Label e Rotomet, che proprio recentemente sono stati consolidati su scala internazionale attraverso la cessione della maggioranza delle quote al colosso tedesco All4Labels, per poter competere con i giganti dell’Estremo Oriente, come il gruppo Fuji.