Sta avendo un successo strepitoso l’ultimo libro di Barack Obama “Una terra promessa”, edito da Garzanti e uscito in contemporanea mondiale pochi giorni fa. La stampa e le tirature super blindate, come già per molti altri best seller internazionali, sono state affidate a Grafica Veneta SpA, tipografia di Trebaseleghe in provincia di Padova, che aveva curato anche l’autobiografia dell’ex first lady, Michelle Obama.
Il Presidente della società, Fabio Franceschi, che gestisce un business di 150 milioni di euro, con 400 milioni di volumi all’anno, spiega che si potrebbe raccontare in un libro come è stato stampato questo saggio e ne verrebbe fuori un’intrigante spy story. Un patto di riservatezza blindato ha garantito infatti una protezione totale.
È dal mese di agosto che 150 addetti stanno lavorando a rotazione, 24 ore su 24 , sette giorni su sette, per stampare quelle che, alla fine, tra una ristampa e l’altra, saranno 10 milioni di copie. L’azienda non è nuova ai grandi numeri, sin dai tempi della saga di Harry Potter, ma questa volta più che le tirature, sono state le imponenti misure di sicurezza, contenute nell’accordo siglato, che hanno richiesto un’attenzione particolare.
Ogni singola fase di produzione ha richiesto un presidio di sorveglianza speciale. Per la paura di un attacco hacker, per esempio, nulla è stato inviato tramite email o è transitato in internet, ogni singolo testo è arrivato attraverso chiavette elettroniche, con le quali sono state realizzate le matrici delle pagine. Una vera e propria operazione top secret, con ispezioni sul posto e verifiche delle copie. La consegna è avvenuta di notte e, i container, imbarcati a Genova, sono stati oscurati da drappi neri, per evitare che le copertine dei libri potessero essere viste.
Non sono comunque mancati tentativi di intrusione nei server dell’azienda, che sono stati contrastati grazie all’eccellente sistema di difesa adottato. Persone che evidentemente avrebbero voluto bruciare l’uscita mondiale, anticipando in rete capitoli del libro.
Ciò che fa la differenza, come ha voluto sottolineare Franceschi, è “l’autorevolezza editoriale” quella garanzia di riservatezza, che può essere assicurata ai clienti, solo a fronte di ingenti investimenti in formazione e sistemi di sicurezza.