Via libera definitivo della Camera al decreto Grandi navi. I voti a favore sono 363, 15 i no e 4 gli astenuti. “È una giornata importante per chi ama Venezia. Con il via libera definitivo della Camera dei Deputati al decreto sulle Grandi navi e la conversione in legge del provvedimento, la città torna a splendere nel cuore del Paese e riconquista la centralità che merita: il suo ruolo storico di città-mondo e quello nuovo di guida per il rilancio del Paese”, sono le parole del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che commentare il sì definitivo dell’Aula di Montecitorio, che converte in legge il Dl n. 103/2021 “Misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro”.
“Il provvedimento – sottolinea Brunetta – è il frutto di una virtuosa sinergia tra il Comune, la Città metropolitana e la Regione, tra i ministri del Governo, tra le forze politiche che in Parlamento hanno contribuito ad arricchire il testo. Con il divieto d’accesso per le grandi navi nel bacino di San Marco, nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca, dichiarati monumento nazionale, abbiamo dimostrato all’Unesco e al mondo di saper coniugare la salvaguardia di Venezia con il supporto a cittadini e imprese nella faticosa transizione a un nuovo paradigma di maggiore sostenibilità dell’industria turistica”.
“Tutelando il giusto equilibrio tra legittime esigenze, abbiamo saputo considerare e ristorare gli impatti significativi e immediati dello stop alle grandi navi sull’economia del territorio, sull’intera città metropolitana e sull’indotto, inaugurando un modello replicabile non soltanto in altri territori italiani, ma anche in altri Paesi. Con questa legge – che velocizza gli interventi per realizzare gli approdi temporanei nell’area di Marghera e affida al commissario, l’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale, i poteri necessari per intervenire e rilanciare l’attività del porto – il connubio crescita-sostenibilità, sviluppo-ambiente, diventa realtà. Ora – conclude Brunetta – bisogna lavorare per realizzare i primi approdi temporanei entro la stagione crocieristica del 2022 e per non disperdere il know-how acquisito dall’attuale concessionario e dai suoi lavoratori. Da veneziano, vedo la mia città rifiorire dopo il trauma prima dell’acqua alta e poi della pandemia. Lo dimostrano i recenti successi di pubblico e di visibilità della Biennale, della Mostra del cinema, insieme al ritorno dei turisti e al plauso dell’Unesco per le iniziative intraprese. Non ho dubbi: il Leone di San Marco ha ripreso a ruggire su Venezia, la più antica città del futuro”.
“Venezia e le grandi navi, due temi difficili da far convivere. Basti pensare ai diversi incidenti sfiorati e a quelli accaduti”, spiega Gianluca Rospi, vicepresidente del gruppo di Coraggio Italia, nel corso delle dichiarazioni di voto al decreto Salvaguardia Venezia.
“Oggi- aggiunge- grazie al presidente Draghi con il supporto dell’amministrazione comunale e del sindaco Brugnaro, si è arrivati ad un lavoro risolutivo. L’ingresso delle grandi navi è senza dubbio una minaccia non più sostenibile per la città ma anche un ridimensionamento della capacità portuale della città costituirebbe un enorme vincolo per lo sviluppo di Venezia. Tutela e salvaguardia devono coesistere. Noi di Coraggio Italia riteniamo che spostare le grandi navi dalla Giudecca a Marghera vada nella giusta direzione per far sì che tutela e salvaguardia possano coesistere senza indebolire l’economia. Bastava arrivare a questa soluzione almeno con cinque anni di anticipo”.
Per Rospi “bene ha fatto il governo a prevedere misure per rendere subito attuabile il provvedimento, come lo stanziamento di 150 milioni di euro, la nomina del presidente dell’autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale a commissario straordinario con delega alle opere e infine introducendo misure di ristoro per le compagnie di navigazione e i gestori dei terminal di approdo. Occorre però che queste misure siano erogate con tempestività affinché non risultino inutili. Nell’anno in cui Venezia celebra i suoi 1600 anni il governo Draghi dimostra al mondo intero quanto Venezia sia al centro della strategia di rilancio del Paese”.
“Quello che oggi noi approviamo, ha già cambiato radicalmente un settore fondamentale di indotto e lavoro. Questo è un decreto figlio di una richiesta in primo luogo dei veneziani stessi, per tutelare e proteggere un ecosistema unico. Nessun mio concittadino è mai stato disposto a sacrificare l’unicità della serenissima e la bellezza delicata della sua laguna sull’altare dell’economia”, commenta il deputato Alex Bazzaro durante la dichiarazione di voto sul DL Venezia.
“Il lavoro fatto -ha proseguito- ha permesso e permetterà il transito almeno del 50% delle navi inizialmente previste nel 2021, ma è necessario programmare una ripartenza a pieno regime per il 2022, costruendo già questo autunno un futuro sostenibile per una crocieristica veneziana e per i suoi lavoratori, già dissanguati da 18 mesi drammatici della pandemia. Faccio mie le parole di quei lavoratori. Il lavoro non può essere sostituito dagli ammortizzatori sociali, la dignità è un’altra cosa. Oggi il governo avrà il nostro voto favorevole ma è altresì necessario, ora, garantire risorse e tempi certi. Per farlo, non dobbiamo inventarci nulla”.