Per questa estate c’è ottimismo, ma anche una perplessità, soprattutto per quanto riguarda il Green pass. Bene se: “L’obiettivo è la movimentazione delle persone in piena sicurezza”, ma “è importante che poi dietro non ci siano procedure burocratiche e amministrative tali da scoraggiare le persone”. A dirlo all’agenzia Dire il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, evidenziando che se da un lato “fa piacere che il premier parli di turismo e della sua ripartenza”, dall’altro “lo slancio in avanti del premier ha fatto sorgere domande rispetto a questioni che non sono ancora state chiarite”.
Ad esempio, il costo del tampone per ottenere il green pass o la possibilità per i Paesi europei di prevedere comunque la quarantena per i viaggiatori in ingresso anche dopo l’entrata in vigore del Green pass europeo. Un altro problema sono i tempi. Si parla del 15 maggio per il pass nazionale e del 15 giugno per quello europeo, “bisognerebbe che tutto avvenisse con maggiore velocità e chiarezza”, conclude Schiavon.
“Ovviamente sarebbe meglio che – il green pass – non ci fosse, ma se ci deve essere allora che arrivi il prima possibile”, rincara il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli. Certamente “non riesco a immaginare altre forme di prevenzione possibili”, continua Michielli che ritiene però che il 15 giugno sia troppo tardi per il pass europeo. “In Veneto il 70% dei turisti arriva dall’estero, così siamo condannati ad altri due mesi di inattività”. Ed in effetti Schiavon rileva che al momento gli stranieri stanno disdicendo le prenotazioni, “e non è che non vanno più in vacanza, ma vanno da altre parti”, oppure le stanno posticipando a luglio e agosto.
Le stesse perplessità stentano anche a far decollare le prenotazioni in montagna. “Bene la presa di coscienza sul fatto che il settore turistico è il più colpito, però sul pass ho qualche perplessità – dice Roberta Alverà, presidente Associazione albergatori Cortina -. Ci saranno Stati precisi che mandano in giro i loro cittadini con un documento regolare ma per altri non sarà così. Mi chiedo, allora, chi sarà a verificare”.
Un chiarimento, intanto, è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri dal ministro Massimo Garavaglia che ha annunciato, “il lasciapassare vale per tutti, anche e soprattutto per i turisti extra Ue”. Un messaggio accolto con favore dal presidente di Confturismo Veneto Michielli che dice: “Ora l’importante è che gli step per ottenere e accettare il certificato siano rapidi e snelli”.
Il dibattito resta aperto anche per quanto riguarda il coprifuoco, con gli albergatori che chiedono di spostare l’orario oltre le 22 anche per non costringersi poi i loro ospiti a chiudersi in camera, scoraggiando alcuni a prenotare le vacanze.