Green pass, concessione della cittadinanza italiana, sbarchi e caos Durigon: sono questi i grattacapi che tengono accesso il dibattito politico anche questa estate. Il tema degli sbarchi e quello della concessione della cittadinanza italiana restano al centro dello scontro a distanza tra Matteo Salvini, Luciana Lamorgese e Enrico Letta.
Il leader della Lega, che aveva sferrato un duro attacco al ministro dell’Interno, ieri sulla Stampa aveva rincarato la dose dicendo che “dall’inizio dell’anno a ieri abbiamo contato 31.853” sbarchi “contro i 14.935 dello stesso periodo di un anno fa e i 4.120 del 2019 (con la Lega al ministero)”. Il Pd replica con Lia Quartapelle, responsabile Europa, affari internazionali e cooperazione allo sviluppo. “Ma davvero la Lega pensa di risolvere il problema delle migrazioni attaccando Lamorgese? Le migrazioni sono centrali per il futuro dell’Italia. Serve integrazione, lotta all’illegalità, ingressi legali, programmati e sicuri. Un’agenda che richiede unità nazionale e poca ideologia”.
Argomento scottante è anche quello dei controlli sul green pass. Le regole sul lasciapassare, riconosce Matteo Renzi, “purtroppo non sono ancora chiarissime” ma “c’è tanta buona volontà da parte di molti” e vedo anche esercenti “che assumono persone per controllare il Qr code. Spero che nelle prossime ore si faccia finalmente chiarezza perché non possiamo dare ai ristoratori anche l’onere di fare da ‘agente di polizia”. Altro parere quello di Salvini che attacca la Lamorgese dicendo che non si possono trasformare pizzaioli e baristi in carabinieri.
Torna poi sul tavolo anche la questione dello Ius soli, cavallo di battaglia da sempre del segretario del Pd Letta, una cosa inaccettabile per la Lega che spiega che così non si fa altro che incoraggiare il traffico di clandestini. E dall’opposizione, infine, si registra la chiusura netta di Fratelli d’Italia: “Non esiste alcun margine di trattativa su questa proposta insensata e puramente ideologica, che nulla ha a che fare con i reali problemi dell’Italia e degli italiani”, ha tagliato corto Giorgia Meloni.
E per ultimo se già tutto questo non bastasse, ci si mette pure il sottosegretario all’Economia Durigon, che aveva proposto di intitolare il parco di Latina dedicato a Falcone e Borsellino al fratello di Mussolini. Idea questa seguita subito dalla richiesta di dimissioni giunta a gran voce da Pd, M5s e Leu.
Dire che questa maggioranza è tenuta insieme con lo scotch sarebbe troppo lusinghiero. Sono tante la anime che popolano il Governo, e pare sia solo la perseveranza di Draghi a tenerle insieme, ma per quanto ci riuscirà?
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