Tutte le categorie economiche chiedono a gran voce i ristori per far fronte, almeno in parte, alle chiusure imposte dal governo per contenere la diffusione del Covid, ma i ritardi nell’erogazione potrebbero suggerire la difficoltà di reperirli. “Nei prossimi giorni, forse già giovedì, faremo il Consiglio dei ministri per chiedere l’autorizzazione del Parlamento a un nuovo scostamento. Atto che, naturalmente, richiede un Governo nella pienezza delle sue funzioni, che non è compatibile con una crisi di governo”.
A dirlo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, rispondendo a Radio popolare di Milano ad una domanda sull’iter per il nuovo decreto ristori. “Poi, mentre il Parlamento voterà auspicabilmente questo scostamento, predisporremo quanto abbiamo già iniziato a fare, per arrivare dopo il voto alla sua approvazione”, ha aggiunto.
Quindi i fondi al momento non ci sono, potrebbero esserci con un nuovo scostamento di bilancio, che tradotto in parole povere vuol dire aumentare ancora il debito del Paese (che ha già raggiunto il 160% del Pil), ma tutto potrebbe venire bloccato da una crisi di governo, che non è mistero sia ormai dietro l’angolo, con le ministre di Italia Viva che si sono astenute dal voto sul Recovery Plan. Partita tutt’altro che chiusa quindi. E nel pomeriggio si attendono aggiornameti in conferenza stampa dallo stesso Renzi.
Da quanto trapelato in queste ore, Iv “voterà l’informativa del ministro Speranza alla Camera. A Speranza ho poi chiesto di fare in fretta i ristori, che voteremo, così come voteremo il nuovo scostamento di bilancio – ha detto Renzi -. Noi siamo l’unico partito che lascia le poltrone. Volete le nostre idee, stiamo con voi. Se non le volete noi restiamo fuori. Conte ha scelto di non parlare con noi. Ha scelto di andare in Parlamento per avere il voto dei responsabili – osserva -, non ha voluto fare un accordo sui contenuti”.
Alle “elezioni anticipate non ci credo”, afferma Renzi, che quindi sia pronto un esecutivo Conter Ter, un patto di governo, con l’ingresso di Forza Italia, o una redistribuzione di ministeri? Tutto è ancora da vedere.
“Nelle ultime settimane Conte non mi rispondeva alle lettere, pensavo che stesse preparando le risposte, invece stava cercando i responsabili. Io penso che domani (13 gennaio, ndr) Conte annuncerà di avere altri parlamentari a suo sostegno“, dice Renzi. Oggi si decide il futuro dell’Italia?
L.M.