Il presidente di Haiti, il 53enne Jovenel Moise, è stato assassinato questa notte all’interno della sua abitazione.
Il premier haitiano, Claude Joseph, ha dato l’annuncio in mattinata. Spiegando che ad uccidere Moise è stato un commando composto da persone non ancora identificate; penetrato all’interno della residenza e che ha fatto fuoco contro l’attuale presidente e la moglie. Quest’ultima è rimasta ferita.
L’omicidio ha scosso il Paese; già vittima di tumulti e tensioni popolari. Lo stesso Moise, era il bersaglio principale delle numerose manifestazioni di protesta che avvengono senza sosta dal 2018; anno in cui una crisi socio-politica è esplosa nel paese caraibico.
Moise aveva creato malcontento tra la popolazione; essendo ritenuto colpevole di aver dato vita ad una svolta autoritaria ad Haiti. Aveva infatti sciolto il parlamento e iniziato a usare indiscriminatamente lo strumento dei decreti. Per giustificare questa deriva, Moise si difendeva denunciando presunti complotti e attentati alla sua vita; a cui però, fino a questa mattina, pochi ci credevano.
Haiti rimane un Paese ad alto rischio; con una microcriminalità tra le più violente al mondo e che rende la vita quotidiana della popolazione sempre più difficile.
Federico Kapnist