Dal 21 giugno al 31 dicembre 2021 l’arte approda a Portopiccolo per inaugurare una nuova stagione di rinascita. Luca Giovagnoli, artista particolarmente legato alle immagini e alle atmosfere della sua terra riminese riesce a dar forma sulla tela al clima del borgo di Portopiccolo.
Portopiccolo e Rimini sono entrambe due città di mare, sullo stesso mare: l’Adriatico. Trieste, a una ventina di minuti di distanza da Portopiccolo, gode di un passato importante e proprio sulla manifestazione del tempo passato si focalizza il linguaggio pittorico di Luca Giovagnoli. L’artista rende eterne le immagini di un tempo destinato a scomparire. Il suo lavoro prima di essere pittorico, si concentra sul recupero di figure e di atmosfere appartenenti alle epoche passate, che grazie ai suoi pennelli e alle sue spatole rivivono nel nostro presente.
I quadri sono popolati da individui privi di tempo, rappresentati nelle loro attività quotidiane, mentre posano per una fotografia, mentre si accingono a rinfrescarsi nel pomeriggio. La figura del bagnante, con il costume da bagno e con la cuffia anni ’50/’60, domina i suoi lavori. I bagnanti che popolavano una Rimini che oggi non c’è più, ma che risiede, fin dall’infanzia, nell’immaginario del pittore e che arriva fino all’Adriatico Settentrionale.
Così i bagnanti sono apparizioni, slegate da qualsiasi contesto, immerse in campiture celesti. Essi vivono sospesi in un azzurro più profondo del cobalto: desaturato e scostante, a rappresentare l’area che dalla battigia si vede all’orizzonte, quell’area umida e indefinita tra cielo e mare. Il celeste di Giovagnoli è materico, spesso ibridato con materie grezze, come sabbia, un celeste che si avverte con il tatto ancor prima che con gli occhi.
I protagonisti sono pure icone, i cui tratti del viso spariscono, che giungono direttamente dagli anni della dolce vita, uno stile di vita che sopravvive tuttora nel borgo sul mare di Portopiccolo.