Il Caffè Florian, luogo simbolo di Venezia, compie oggi 300 anni. Venne inaugurato proprio il 29 dicembre del 1720 ed è considerato il caffè più antico del mondo. Tra i suoi tavolini e divanetti di velluto rosso sono passati molti personaggi famosi, da Casanova a Lord Byron, da Foscolo a Dickens, da Goethe a Hemingway.
Oggi però non ci saranno brindisi e festeggiamenti, perché il locale è chiuso per il virus e la crisi, ma anche perché ci sarebbe ben poco da festeggiare considerato che se la situazione non cambia, lo storico locale rischia la chiusura definitiva. Infatti come ci tiene a sottolineare Marco Paolini, amministratore delegato di Sacra, società proprietaria del marchio “Florian 1720”, “quest’anno abbiamo 6,5 milioni di perdita di fatturato e il governo ci ha promesso 120mila euro, attraverso il decreto ristori-bis e altri 40mila con il decreto Centri Storici, ma non abbiamo ancora visto un euro. Da tutto il resto siamo stati esclusi perché il nostro fatturato del 2019 è stato oltre i 5 milioni. Il Premier Conte e il sottosegretario Baretta ci avevano fatto delle promesse…e invece non possiamo permetterci neanche un brindisi nel giorno del nostro anniversario: così moriamo”.
Del resto il Florian non è solo un caffè, ma è un’impresa che dà lavoro a 70 persone e che come tutte le aziende ha dei costi fissi, tra i quali l’affitto, che il locale paga in parte al Demanio e in parte a dei privati. Questi ultimi, capendo il momento drammatico che stanno vivendo gli esercenti di Venezia, hanno praticato alla società una riduzione del canone cosa che, scandalosamente, non ha fatto il Demanio. La salvaguardia di un locale del genere è una questione di civiltà, riguarda la Storia, la Cultura e le Tradizioni della città, ma anche del Paese.
Per non parlare poi del disastro dell’Acqua Granda dell’anno scorso, che tra pavimenti, divani infissi, macchinari e frigoriferi e computer ha causato danni per oltre 400mila euro, che il governo ha rimborsato con 20mila euro.
Come ci tiene a ricordare Paolini, oltre alle difficoltà del locale e dei suoi dipendenti, in cassa integrazione al 40% dello stipendio, ci sono quelle dei 400 fornitori, che ruotano attorno allo storico Caffè: “Tutto questo mondo sta per essere cancellato, dopo 300 anni di vita gloriosa, ma la vita del Florian si intreccia a quella di Venezia e, come la città è patrimonio dell’Umanità. Non si perderebbe solo un Caffè, ma una pagina fondamentale di storia e civiltà europea”.