Più che una “burla”, è stata una grande operazione finanziaria, seppur nella sua semplicità. Certo è che la vendita di azioni Pfizer effettuata dal CEO della multinazionale farmaceutica americana, Albert Bourla, farà discutere a lungo; se non altro per lo straordinario tempismo.
Lunedì scorso, quando vi era stato il grande annuncio sull’efficacia del vaccino Pfizer-Biontech contro il Covid19, l’attuale amministratore delegato ha infatti venduto oltre 130.000 azioni in suo possesso, incassando 5,56 milioni di euro. Quel giorno, il titolo Pfizer aveva segnato un’ottima performance, segnando un +7,69%.
La notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo innescando, come è facile intuire, diverse polemiche. Polemiche che hanno spinto l’Azienda a far uscire un comunicato in cui veniva specificato come la vendita fosse stata decisa tempo addietro. E che quindi la concomitanza degli eventi fosse del tutto casuale; senza quindi alcun dolo (insider trading) o intenti speculativi da parte di Bourla. I sospetti però, restano; e sembra che la toppa messa da Pfizer sia peggiore del buco.
Bourla, per inciso, in un anno – tra stipendio, bonus e azioni della società – guadagna circa il triplo (quasi 18 milioni di €) della somma incassata a seguito della vendita di lunedì. E per quanto anche lui, come ogni altro investitore, abbia diritto di disporre delle sue azioni come meglio crede – e quindi di venderle e comprarle quando vuole – quello che non torna è il motivo per cui abbia deciso di disfarsene proprio ora. Cattivo presagio?
A rigor di logica, le azioni dell’azienda che sta per tagliare il traguardo per prima nella gara per sfornare il primo vaccino efficace contro il Covid, avrebbero dovuto continuare a crescere nelle settimane a venire. Quando, in teoria, inizieranno le vendite effettive delle prime dosi.
Salvo che, come ora si sospetta, quel grande rialzo di lunedì non possa essere seguito da un’ulteriore crescita del titolo a causa di alcune complicazioni che potrebbero ritardare l’uscita e la distribuzione del tanto atteso vaccino.
Per gran parte dei medici, tra cui Bassetti, si tratta di insinuazioni senza alcun fondamento. Ma che portano, inevitabilmente, a farne parlare.
Federico Kapnist