Con oltre 55 milioni di casi nel mondo il Covid continua ad essere percepito come il grande male di questo tempo, ed in parte è vero, ma non va dimenticato che le persone continuano a morire anche per altre ragioni. E infatti il rapporto OCSE “Health at a Glance 2020” presentato ieri a Parigi, mostra che il tabagismo (dipendenza dal fumo) “resta la principale causa di morti premature nell’Unione europea, con circa 700.000 decessi all’anno”.
“Nonostante i progressi realizzati nella riduzione del tabagismo nel corso degli ultimi decenni – precisa l’OCSE – il consumo di tabacco resta il principale fattore di rischio comportamentale per la salute”. Segue il consumo eccessivo di alcol “che contribuisce a circa 255.000-290.000 decessi annuali nei paesi dell’Ue”.
“Nel 2020 – prosegue l’OCSE – gran parte dell’attenzione è stata consacrata al COVID-19 ma è importante non ignorare altri fattori di rischio importanti per la salute, incluso, i fattori ambientali, come l’inquinamento atmosferico – sottolinea -. Benché la qualità dell’aria sia migliorata in gran parte dei Paesi europei nel corso dei due ultimi decenni, i livelli di inquinamento restano superiori alle linee direttrici dell’OMS in gran parte dei Paesi, in particolare, nelle grandi città. Questo ha gravi conseguenze sulla salute della popolazione e sulla mortalità”.
Non devono quindi stupire le ordinanze di tanti sindaci, anche italiani, tra i quali il padovano Sergio Giordani, che hanno imposto severi divieti ai fumatori, impedendo ad esempio di fumare in prossimità delle fermate dei mezzi di trasporto e delle scuole.
Si prospetta una battaglia lunga, soprattutto dal punto di vista culturale, ma da qualche parte bisognerà pure iniziare.
L.M.