Oggi, vada come vada, si fa la storia. L’Italia del calcio, dopo tanti digiuni e mancati risultati, si riprende una finale importante agli Europei e Matteo Berrettini ha raggiunto la finale del torneo di Wimbledon, la prima volta per un italiano. Per noi ha già vinto.
C’è grandissima attesa per la finale di Euro2020, con i tifosi che mai avrebbero immaginato di vivere un’estate così magica e pregna di soddisfazioni. La nazionale è arrivata lì dove era difficile immaginare nell’anno più pazzo del mondo: a giocarsi, la finale dell’Europeo in un Wembley pieno nonostante i colpi di coda della pandemia, e sotto gli occhi del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e di una Paese intero che non aspetta altro che festeggiare.
“Nell’82, in questo stesso giorno, festeggiavamo tutti la nazionale di Bearzot campione del mondo: speriamo di ricordare un altro 11 luglio vincente”, dice alla vigilia Mancini, che ha pronta la ricetta giusta: “Se i miei ragazzi hanno ancora voglia di divertirsi, ecco gli ultimi novanta minuti…”. Ma la partita ha anche un altro significato: oggi a tifare Italia contro l’Inghilterra di Southgate e Boris Johnson c’è persino l’Europa di Ursula Von der Leyen, ma la rivincita che il ct cerca è soprattutto in chiave azzurra: “Da giocatore non ho vinto, né con un Under 21 fortissima, né al Mondiale ’90 che avremmo meritato: spero di rifarmi da ct”.
La giusta pressione la mettono i 60 mila tifosi inglesi che spingono la nazionale di casa, dall’altra parte, sugli spalti, 7.500 italiani di cui solo un migliaio in arrivo da Fiumicino, limitati dalle rigide regole sanitarie Uk. “Ritrovare tanto pubblico dopo mesi di silenzio – ha ribadito in ogni caso il ct azzurro – e in questo stadio è meraviglioso per chiunque ami il calcio: i nostri tifosi speriamo di sentirli alla fine…”.
Wembley e Wimbledon distano poco meno di 15 chilometri nella Grande Londra e domenica saranno il centro del mondo, un luogo da sogno, di sicuro per lo sport italiano. La finale del torneo del Grande Slam vedrà infatti in campo per la prima volta nella storia un azzurro, Matteo Berrettini e la croata Marija Cicak diventerà la prima donna ad arbitrare la finale maschile del torneo.
Per Matteo non sarà facile, davanti a sè troverà il gigante Novak Djokovic che la butta sul ridere: “Speriamo che sia una bella partita e che l’Italia possa vincere solo la sera – sdrammatizza -. È la prima finale per in uno slam per lui la trentesima per me, spero che l’esperienza mi possa aiutare, ma lui sta giocando il miglior tennis della sua carriera, ha uno dei migliori servizi nel mondo”.
“Domenica sarà una grande giornata, spero che andrò ancora meglio: porto con me la bandiera dell’Italia, devo crederci – è il commento a caldo di Berrettini -. Non avrei mai nemmeno sognato una cosa del genere, perché è un sogno troppo grande e invece ci sono. E non ci sono altre parole”.
Insomma, una domenica londinese da annali, dalla finale di Wimbledon con Berrettini per la prima volta in campo a quella di Wembley, c’è l’Italia intera pronta a scendere in strada.