Le forti precipitazioni iniziate venerdì hanno sferzato tutto il Bellunese con vento, pioggia e neve che hanno messo in ginocchio le Dolomiti con frane, smottamenti, blackout e molte frazioni isolate. L’appello della Protezione Civile, ai residenti, è di stare in casa e di non muoversi e, ai turisti di non partire per la montagna, perché il maltempo continuerà anche oggi, almeno fino al pomeriggio.
Sono state date indicazioni anche al Prefetto di Belluno di vietare, con un’ordinanza, l’ingresso dei turisti in tutta la provincia. Le strade devono essere mantenute libere per i mezzi di soccorso.
Sono stati molti gli interventi per aiutare camionisti e automobilisti bloccati dalla neve che, in alcuni posti ha raggiunto i 60/70 centimetri, fino ad arrivare ai due metri di accumulo attorno ai 2000 metri di altitudine. A Cortina, a causa di alcuni mezzi bloccati dalla neve, la situazione della viabilità si è fatta critica e ha costretto i vigili a chiudere la circonvallazione, deviando il traffico verso Corso Italia.
Nel pomeriggio, con l’arrivo dello Scirocco, la situazione è peggiorata ulteriormente, per l’aumento repentino delle temperature, che hanno ricordato ai Bellunesi un po’ la tempesta Vaia del 2018 e un po’ la grande nevicata del Natale del 2013, quando una neve eccezionalmente pesante e bagnata aveva causato la caduta di molti pali elettrici, mandando in tilt per vari giorni le reti elettriche, costringendo al buio decine di migliaia di persone.
In Val di Zoldo è caduta una grossa frana tra Mezzocanale e Pontesei. Intanto, per fortuna, due emendamenti dell’ultimo decreto prorogano di un anno i tempi per le opere di ripristino delle zone colpite dalla tempesta Vaia.