Dopo inutili protagonismi di fine anno, con troppi esponenti politici che volevano dire la loro, è arrivato il momento del discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si potrebbe sintetizzare con due parole: ripartenza e unità.
Un messaggio equilibrato, ma non privo di empatia, che, un chiaro riferimento alla politica, ha chiesto impegno e collaborazione d’intenti per evitare “illusori interesse di parte”, proprio in questo momento in cui la maggioranza non naviga in acque troppo tranquille.
Il Presidente non ha mancato nemmeno di parlare dei vaccini: “La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Io lo farò non appena possibile, dopo le categorie a rischio”.
Mattarella non perde mai di vista la questione più importante, la ripresa economica, puntando l’attenzione sulla necessità di non perdere l’occasione del Recovery fund: “Il piano europeo per la ripresa e la sua declinazione nazionale possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto”.
“Il 2021 deve essere l’anno della ripartenza“, e l’unico modo per fare che sia così è “cambiare ciò che va cambiato, rimettendosi coraggiosamente in gioco”. Questo nuovo anno deve essere quello della ricostruzione, dell’unita “morale e civile”. “Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova”.
“Questo è il mio ultimo anno al Quirinale e sarà un anno interamente dedicato alla ripartenza dell’Italia”, chiude Mattarella facendosi in qualche modo garante in prima persona per l’Italia intera.
Unanime è giunto il plauso delle forze politiche che hanno puntato l’attenzione su punti diversi del discorso presidenziale. Il centrodestra ha apprezzato il passaggio sui “costruttori” e il richiamo di Mattarella all’azione per evitare “perdite di tempo e distrazioni”. Il Presidente non ha minimizzato i drammi di questo 2020, ma ha cercato di trasformarli in energia per il 2021. Come non ha nascosto “errori e ritardi” nella gestione della pandemia e ha richiamato la politica a non perdere il contatto con il Paese reale: “la fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone”.
L.M.