Il flash mob organizzato dagli operatori del settore turistico della Montagna bellunese, pur nel silenzio e nella correttezza del rispetto delle regole, non è passato inosservato e, anzi, sta riscuotendo vicinanza e solidarietà bipartisan da tutto il mondo della politica. La protesta ha sicuramente avuto il merito di accendere i riflettori sul momento drammatico che stanno attraversando tutti coloro che in qualche modo vivono di turismo e per i quali, anche una stagione è vitale per la sopravvivenza.
Supportati anche da Federalberghi, i manifestanti hanno chiesto poche cose ma concrete, soprattutto chiarezza e certezze sui tempi e i modi delle aperture delle attività; sui ristori; sull’ampliamento dell’esenzione Imu; sulla revisione dei parametri delle imposte locali.
Nei giorni scorsi, prima del flash mob, erano stati i sindaci dell’Agordino, attraverso una lettera indirizzata a tutti i parlamentari bellunesi, a lanciare il loro grido d’allarme, a fianco di commercianti, albergatori, impiantisti, ristoratori, per la paura che questa crisi possa portare un’ulteriore desertificazione e spopolamento del territorio.
E, così un po’ alla volta, i vari parlamentari si sono attivati per aiutare i tanti operatori dei diversi settori turistici ormai in ginocchio: il senatore Luca De Carlo, di Fratelli d’Italia, si è mosso attraverso una class-action, organizzata dal suo partito a tutela di chi è stato costretto a chiudere la propria attività; l’onorevole Paolo Saviane, della Lega, è stato il primo firmatario di un’interrogazione parlamentare, per chiedere al governo maggiore attenzione per le Terre Alte; l’Onorevole Roger De Menech, del Partito Democratico, è riuscito a far approvare un ordine del giorno, durante la discussione del Decreto Ristori, con “la richiesta di contributi a fondo perduto e ristori dedicati alle attività dei comuni montani”, quindi per rifugi di montagna e impianti sciistici, per citarne solo alcuni.
I fondi arriveranno con il prossimo scostamento di bilancio, perché le risorse a disposizione erano già esaurite. Come ha voluto sottolineare De Menech, sul tema Montagna, “in parlamento c’è stata convergenza fra forze politiche di maggioranza e di opposizione e mi auguro che si possa presto lavorare in maniera unitaria per riuscire ad ottenere insieme questo risultato, perché la Montagna sta pagando un prezzo altissimo per questa stagione mancata e abbiamo il dovere di dare delle risposte”.
Infine, è il ministro Federico D’Incà, del Movimento Cinque Stelle ad assicurare che i ristori stanno arrivando e che sta lavorando con il viceministro all’Economia Laura Castelli, collega di partito, per studiare il modo di aiutare le categorie più colpite.