Alcuni ragazzi del gruppo scout di Rovigo, nell’ambito della rassegna Wallabe che porta a Rovigo l’arte di strada, avevano realizzato nei giorni scorsi un murales sulla parete del campo CONI, due ragazzi in treno, con la mascherina e la frase di Baden Powell: “Lancia il cuore oltre l’ostacolo”.
Un lavoro semplice e creativo apprezzato da molti, ma che ha sollevato anche alcune polemiche, in particolare quelle del consigliere Marco Bonvento in merito alla opportunità di realizzare quel murales proprio al Campo Coni: «Un monumento ai caduti del Covid realizzato nel posto sbagliato, incupendo un impianto sportivo da anni impegnato a portare gioia e colore alla città».
Il campo Coni è frequentato principalmente da bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, come altre società sportive ci impegniamo a portare atmosfere gioiose soprattutto dopo un periodo come questo – spiega Bonvento -. Invece il Covid rimarrà costantemente impresso, in una gigantografia davanti agli occhi di tutti gli atleti, creando un’atmosfera che incupisce invece di rallegrare. La domanda che faccio è: lo vorreste sulle pareti del palazzetto o degli altri edifici pubblici? L’impressione è che questa iniziativa sia troppo egoriferita: il Comune lo sta facendo per sé, non effettivamente per la città».
Non si è fatta attendere la risposta del Comune: «Noi che lo abbiamo visto – dicono alcuni membri della Lista Civica Gaffeo sindaco – pensiamo che i ragazzi abbiano voluto raccontare come stiano vivendo il tempo della pandemia da covid 19 e come sia possibile stare insieme anche nel rispetto delle regole del distanziamento sociale».
«Ci piace pensare che il treno sia la metafora del loro viaggio e del loro modo di superare questo momento, così come il grigio potrebbe rappresentare le situazioni di disagio. Siamo orgogliosi del fatto che l’amministrazione abbia messo a disposizione a un gruppo di ragazzi la parete di un edificio comunale. La città deve avvicinarsi ai giovani con curiosità e rispetto per le loro idee, istanze ed emozioni. Tutto il resto è inutile polemica: la street art è provocazione e se il Comune di Rovigo ha ritenuto di non aver nulla da obiettare sull’opera tantomeno dovrebbe farlo chi non è neppure proprietario della superficie dove è’ stata realizzata”, concludono i consiglieri della lista civica.