La notizia dell’arrivo di un nuovo fast food nel centro storico di Verona sta facendo storcere il naso a molti. A quanto pare un Kentucky Fried Chicken (Kfc) farà concorrenza alla statua del celebre Berto Barbarani tra piazza Erbe e l’inizio di via Cappello e sono molti i politici, ma anche i cittadini, che si sono schierati contro questa ennesima svendita del centro storico, che privilegia un turismo mordi e fuggi a danno delle eccellenze locali.
La US Food Network Srl, franchising partner di Kentucky Fried Chicken, ha annunciato di essere alla ricerca di 21 persone da inserire nel team del nuovo ristorante che aprirà a Verona. “Si tratta del terzo ristorante nella città veneta, dopo quelli del Centro Commerciale Adigeo e di Corso Milano, e sono tutti gestiti in franchising da US Food Network Srl, a cui fanno capo complessivamente 19 ristoranti KFC in Italia”, spiega ancora la nota della società.
“Piazza Erbe va preservata, si eviti l’insediamento di una catena fast food del pollo fritto. Tra l’altro accanto alla statua di Barbarani, il nostro poeta icona della veronesità, sarebbe un oltraggio”. A dirlo l’ex sindaco e candidato alle Amministrative 2022, Flavio Tosi, che ricorda come “proprio la mia amministrazione con una normativa urbanistica tuttora in vigore si era già adoperata per limitare, nelle cosiddette ‘aree di rispetto’, l’insediamento di nuove attività di vendita del prodotto fritto in via esclusiva o prevalente. Noi avevamo fissato il limite al 50% della produzione, oggi proponiamo alla maggioranza di integrare quel regolamento in senso ancora più restrittivo”.
Tosi insiste su un fatto: “Il centro storico va preservato. In particolare, in questo periodo di post Covid, Verona deve rifiorire puntando sulle sue eccellenze, sulla sua storicità e tradizione, unite a un’innovazione di qualità. Pur con tutto il rispetto che posso avere per il colosso Kfc e il suo business del pollo fritto, credo che oggi più che mai debba essere tutelata la nostra ristorazione”.
Severo anche il parere di Traguardi, con Tommaso Ferrari e Pietro Trincanato che commentano: “Da anni si blatera della vocazione turistica ‘di alto profilo’ di Verona, prima puntando il dito sui negozi di cibo etnico e poi sostenendo la necessità di dotare il centro storico di un hotel 5 stelle superior a uso e consumo di una clientela extra lusso. Va da sé che ai proclami dovrebbero seguire le azioni, fra le quali una attenta pianificazione dell’offerta e dei servizi dedicati in massima parte, ma non solo, ai turisti. Con tutto il rispetto per ogni attività economica, ma non ci stupisce la notizia dell’apertura dell’ennesimo esercizio da ‘mordi e fuggi’ nel cuore della città antica“.
“Questo fatto ci riporta con i piedi per terra, ossia al declino qualitativo che è ormai sotto gli occhi di tutti ed è testimoniato anche dal fatto che non si riesca (o non si voglia) arrivare a una soluzione per ridare un minimo di dignità a uno dei biglietti da visita del centro, cioè il Cortile di Giulietta”, proseguono consigliere e presidente.
Ormai di tipico in tanti centri cittadini è rimasto ben poco: passeggiando tra le storiche vie non troveremo altro che negozi di grandi catene di abbigliamento, o di lusso e fast food, addio ai negozietti tradizionali e ai piccoli alimentari. I centro città con il passare del tempo si stanno assomigliando un po’ tutti, e così non solo perdono le loro specificità, ma diventano sempre più estranei anche ai cittadini stessi.
L.M.