Il presidente dell’Autorità del sistema portuale dell’Alto Adriatico, Pino Musolino, non è riuscito, per la quarta volta, a far approvare dal Comitato di gestione il bilancio consuntivo del 2019 del Porto di Venezia.
I rappresentanti della Città metropolitana, Fabrizio Giri, e della Regione Veneto, Maria Rosaria Campitelli, non si sono presentati per il voto, nonostante il parere positivo al bilancio che era arrivato nei giorni scorsi dal Ministero dei Trasporti. La decisione dei due è stata motivata con una lettera molto dura nei confronti di Musolino.
La questione torna nelle mani del Mit e si profila ormai all’orizzonte il commissariamento del Porto di Venezia. Il nome del commissario, che non sarà per forza quello di Musolino, si potrebbe conoscere già entro la settimana, di sicuro entro Ferragosto.
Tutta la vicenda ruota attorno al rinnovo della concessione del terminal di Fusina, quello dei traghetti, alla Venice Ro.Port.Mos, del gruppo Mantovani. I due rappresentanti di Città metropolitana e Regione, fin dalla seduta del 18 giugno scorso, avevano votato contro, chiedendo di cancellare i 7 milioni messi a bilancio per la modifica del Piano economico finanziario (Pef) relativa al Terminal di Fusina. Per Giri e Campitelli quell’operazione sarebbe stata i fatto un regalo alla Mantovani.
Di contro per Musolino l’operazione avrebbe rispettato i precedenti accordi, a vantaggio del Porto. L’ispezione del Ministero ha dato parere positivo per quanto riguarda la regolarità delle procedure, anche se si è riservata di entrare nel merito, non approvando direttamente il bilancio, ma rinviandolo al Comitato di gestione. Si è andati al voto per approvare l’operazione, ma la seduta è stata dichiarata nulla per mancanza del quorum. La palla passa quindi di nuovo al Ministero che potrebbe non aver altra scelta che commissariare il Porto.