Quel meraviglioso nettare degli dei, che si chiama Prosecco, non finisce mai di stupirci e, così scopriamo che anche durante l’emergenza sanitaria per il Covid, ha registrato un nuovo record storico, “ad oggi, il volume mensile più alto della storia della denominazione”, come ha voluto annunciare il presidente del consorzio, Stefano Zanette, che parla del +13,4%, come di un “dato impressionante”.
Sulla spinta del Rosé, ad ottobre, il Prosecco ha registrato delle vendite straordinarie, con oltre 53 milioni di bottiglie prodotte, che hanno permesso di riportare in attivo la corsa verso la crescita, che era stata interrotta dal calo del primo lockdown. Alla fine si è rivelata vincente anche la scelta di lanciare il Rosé proprio in questo strano periodo, in cui tutto pare un po’ sospeso. Il 20% circa è stato venduto in Italia e il resto, oltre confine, con forti incrementi sia negli Stati Uniti che in Inghilterra.
Molto bene anche il Pinot Grigio, considerato ormai un vero e proprio case history, per come è riuscito ad imporsi sul mercato americano, come “domestic wine”, proprio grazie al lockdown. “Si tratta a tutti gli effetti di una crescita della frequenza di consumo, che si è spostata all’interno dell’ambiente domestico, slegandosi dal fattore cibo”, ha fatto sapere Leslie Halstead, ceo di Wine Intelligence.
Spostandosi verso il Padovano, hanno retto abbastanza bene anche i vini del Consorzio dei Colli Euganei, la cui area in primavera era diventata zona rossa e dove si era temuto di dover distillare l’uva per trasformarla in alcol o disinfettante. Le cose per fortuna sono andate diversamente e le vendite sono più o meno in linea con l’anno precedente.
In Valpolicella invece, Christian Marchesin, presidente del consorzio dell’Amarone, che ha appena trasformato in digitale l’Anteprima, nella quale i produttori presentano la nuova annata, denuncia un crollo nel valore delle vendite dell’Amarone, “dal punto di vista della produzione, siamo in linea con lo scorso anno, ma con la chiusura di bar e ristoranti, le vendite si stanno spostando nei supermercati e, ciò causa una forte perdita di valore, in maniera particolare per l’Amarone”. Bene invece il Lugana, in ripresa dopo la flessione delle vendite durante il lockdown.