Parafrasando un fortunato spot pubblicitario degli anni Novanta, i sindaci dei Colli Euganei e della Bassa Padovana si sono organizzati per girare un video, divenuto subito virale, in difesa del loro Serprino Doc, un vino bianco leggero e frizzantino, dalla bollicina morbida e poco aggressiva.
Nei Colli Euganei, “il vinello” è presente da tempo immemore e la sua coltivazione è talmente radicata da far parte della storia stessa delle genti di questa terra.
Qualcuno si è spinto fino a farlo risalire addirittura all’epoca romana, ma indipendentemente dalle sue origini, è comunque molto amato e conosciuto come, “quel vin che va ben sempre, anca de matina”.
Il Serprino è un “biotipo” del vitigno Glera, quello del Prosecco per intenderci, che il terreno vulcanico dei Colli Euganei, ricco di minerali, riesce ad esaltare nelle caratteristiche organolettiche e nei sentori tipici, floreali e fruttati. Le versioni previste dal disciplinare sono due: la tradizionale, “frizzante” e la nuova, “spumante”, brut ed extra-dry.
Ora accade che per colpa di qualche burocrate, il Serprino sia finito nel mirino di un decreto ministeriale, che in grande sintesi, apre alla possibilità di usare la stessa denominazione per tutti gli spumanti prodotti con uva Glera, in qualunque parte del Paese.
Apriti cielo! I sindaci dei Colli, della Bassa e delle Terme si sono sentiti attaccati, nella parte più intimamente identitaria della loro cultura locale, ossia il vino, e hanno così deciso “una manovra d’attacco”, producendo in maniera provocatoria il simpatico video.
L’idea è nata all’interno del Consorzio tutela vini dei Colli Euganei e, all’iniziativa hanno partecipato tra gli altri, gli amministratori di Arquà Petrarca, Este, Legnaro, Monselice, Montegrotto Terme, Rovolon, Teolo, Torreglia e Vo’.
Il messaggio del video è semplice: il Serprino non si tocca! È patrimonio del territorio euganeo.
“Questa battaglia per il Serprino ci ha messo tutti d’accordo. Magari riuscissimo a trovarci sempre così in armonia per tutte le altre cose che ci sono da mettere in ordine nel nostro territorio”, ha raccontato Massimo Momolo, sindaco di Battaglia Terme.