La riapertura dell’Aeroporto Canova era stata programmata per ottobre 2020 e, “se non è ancora possibile ripartire, dipende solo ed esclusivamente dalla situazione pandemica mondiale, dal blocco dei voli, dalla chiusura dei confini e dalle disposizioni d’urgenza vigenti a livello internazionale”.
Questa è la risposta piccata, che il sindaco di Treviso Mario Conte ha affidato alla bacheca di Facebook, dopo che vari “gufi”, tra i comitati che si oppongono all’ampliamento dell’aerostazione della Marca e tra i consiglieri dell’opposizione, avevano sollevato dubbi sul futuro del Canova.
Del resto, considerando la situazione generale, la riapertura poteva essere al massimo una speranza, non essendo mai arrivate date certe da Save o da AerTre, perché, come aveva già spiegato nei giorni scorsi il Presidente Enrico Marchi, “la chiusura temporanea dell’Aeroporto Canova continua ad essere fortemente influenzata dalla situazione sanitaria globale, in un contesto che non consente di definire le prospettive del traffico dei prossimi mesi”.
Il Sindaco Conte ha poi spiegato di aver incontrato “lavoratori, sigle sindacali, partite iva, per confrontarsi e per raccogliere istanze, aggiungendo di essere in contatto costante con Save e AerTre”.
Si è poi detto amareggiato dal comportamento dei soliti esponenti dell’opposizione, che dopo aver cavalcato per anni i comitati “No-Aeroporto”, ora dubitano sulla serietà e sulla volontà di investire da parte di Save.