Altre quattro regioni si aggiungono alla zona bianca dell’Italia. Dopo Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, riaprono anche le neopromosse Abruzzo, Umbria, Liguria e Veneto mentre nel resto dei territori, in zona gialla, il coprifuoco slitta di un’ora, a mezzanotte.
Finalmente i numeri del contagio hanno dato ragione al Veneto che da oggi è ufficialmente in zona bianca, con nuove regole e riaperture. Un risultato ottenuto grazie ai buoni risultati della campagna vaccinale e al basso numero di contagi e ospedalizzazioni. Intanto, il presidente della Regione, Luca Zaia, alla luce del passaggio nella fascia di minor rischio, aveva anche firmato nei giorni scorsi un’ordinanza per regolamentare, integrare e adeguare le riaperture al provvedimento nazionale.
Fra le misure principali: l’anticipazione delle date di riapertura di parchi tematici e di divertimento, anche temporanei (attività di spettacolo viaggiante, parchi avventura e centri d’intrattenimento per famiglie), piscine e centri natatori in impianti coperti, centri benessere e termali, feste private anche per le cerimonie civili e/o religiose all’aperto e al chiuso, ristorazione al chiuso, fiere e sagre, congressi e convegni, eventi sportivi aperti al pubblico, sale giochi e scommesse, sale bingo e casinò, centri sociali e centri ricreativi, corsi di formazione.
Fino al 21 giugno inoltre, in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di sei persone per tavolo, a patto che siano tutti conviventi. Al fine del contenimento dei focolai e del mantenimento delle condizioni di basso rischio sono rafforzate le misure di sanità pubblica previste, incluse quelle di contact tracing.
L’utilizzo degli impianti di risalita nei comprensori sciistici e comunque a fini turistici, in zona bianca o gialla, proseguono nel rispetto delle linee guida: 30% della portata oraria complessiva di tutti gli impianti a fune (cabinovie, funivie, seggiovie ecc.).