L’Italia resta chiusa fino a maggio e da lunedì più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione.
Il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua decidendo però di investire i primi risultati garantiti dalle chiusure sulla scuola: si tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.
Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese.
“Le misure adottate finora ci hanno dato un primissimo segnale di rallentamento, ma la situazione è ancora delicata”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza. La scelta di prolungare la stretta ancora per un altro mese è stata condivisa nella cabina di regia, ma ha provocato comunque tensioni nella maggioranza.
Il presidente Zaia già ieri in conferenza stampa aveva anticipato che il Veneto, dato i numeri, sarebbe rimasto in zona rossa, ma c’è soddisfazione per la riapertura della scuole, soprattutto dopo che i ragazzi la settimana scorsa erano nuovamente scesi in piazza per chiedere il ritorno in classe.
In tutta Italia, subito dopo le vacanze di Pasqua, saranno 5,3milioni gli studenti che seguiranno le lezioni in presenza a scuola. Sono il 62,3% (sei su dieci) degli 8,5 milioni di alunni. Tra loro 3,1 milioni frequentano scuole dell’infanzia, scuole primarie e il primo anno di secondaria di I grado anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Da martedì 30 marzo, 687mila ragazzi delle scuole laziali lasceranno la dad ma oltre mezzo milione di alunni toscani e 285mila calabresi andranno in DAD fino al 6 aprile. Prima che inizino le vacanze pasquali, saranno 2mln in presenza e quasi 6,5 mln in DAD, a dare i dati è il portale Tuttoscuola.
Le regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 in presenza (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD), la Toscana con 265.966 (e 238.650 in DAD) e il Veneto con 373.003 in presenza (e 307.093 in DAD).