Sabato 5 giugno, a Venezia è finalmente previsto l’arrivo della prima nave da crociera della stagione estiva 2021, dopo quasi un anno e mezzo di blocco causato dalla pandemia.
L’arrivo della nave MSC Orchestra, che percorrerà il canale della Giudecca, è previsto per le ore 17 e, se l’occasione sarà motivo di giubilo per i lavoratori del settore, da oltre un anno in cassa integrazione, se non addirittura senza ammortizzatori sociali, come nel caso degli stagionali o dei lavoratori “a chiamata”, non sarà altrettanto per il “Comitato No grandi navi”, che è già sul piede di guerra.
Pur comprendendo l’importanza di quella che viene considerata una boccata d’ossigeno per gli impiegati nel settore, i “No-Nav” contestano il fatto che dal 5 giugno le crociere poi cominceranno ad arrivare con una cadenza settimanale, sia di MSC che di Costa e, “questo indica chiaramente che si vuole riprendere tutto come prima”.
Pertanto, proprio per il giorno 5 giugno, alle 16, contestualmente all’arrivo della prima nave, è sta annunciata una manifestazione di protesta contro “il decreto legge 45 del primo aprile 2021, in via di trasformazione in legge in parlamento, che si sta rivelando un vero e proprio imbroglio”, affermano dal Comitato.
Mentre si annuncia che, “al fine di contemperare lo svolgimento dell’attività croceristica nel territorio di Venezia e della sua Laguna con la salvaguardia dell’unicità e delle eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale”, si dà incarico all’Autorità portuale di bandire un concorso di idee per la realizzazione di punti di attracco fuori dalle acque protette della Laguna, utilizzabili dalle navi da crociera e da quelle porta-container, ma non si fissano scadenze e tempi certi per il concorso e così pare di tornare indietro di nove anni, affermano i promotori.
Inoltre, l’Autorità portuale sta lavorando alla realizzazione di terminal provvisori a Marghera, per cui c’è già una gara in corso, lungo il canale nord-sponda nord, dove dovrebbero attraccare le navi più grandi attraverso Malamocco, percorrendo il canale dei Petroli.
“Consentendo poi magari alle navi meno grandi di arrivare in marittima per il canale Vittorio Emanuele, che è ancora da scavare, come del resto anche il Canale dei Petroli per poterlo adeguare al nuovo traffico attualmente incompatibile con il traffico commerciale e industriale già presente”, sottolineano dal Comitato.