In Veneto gli appelli non bastano, la situazione dei contagi è drammatica e il rischio della zona arancione è ormai dietro l’angolo. Per scongiurare un nuovo mini lockdown, che fiaccherebbe in modo irreparabile oltre che gli animi soprattutto l’economia, il presidente della Regione, Luca Zaia, ha preparato una nuova ordinanza restrittiva.
Le nuove misure entreranno in vigore dalla mezzanotte di oggi fino a metà gennaio, quando scadrà anche il nuovo Dpcm Conte. “L’ordinanza è un atto dovuto”, dice Zaia per mantenere il Veneto in zona gialla. Se ci siamo ancora è per i posti occupati in terapia intensiva, 358, con 1000 predisposti dal piano di sanità regionale.
Il confine è sottile, così si torna alle restrizioni sperimentate già lo scorso mese: nei negozi sotto i 40 mq entra solo un cliente per volta, sopra i 40 uno ogni 20 mq. Perimetrazione nei mercati per i venditori ambulanti (con ingressi ed uscite divisi). E poi dalle 11 alle 18 obbligo di consumare seduti nei bar. Torna il divieto di passeggiare nel centro storico se non si è residenti e l’obbligo di fare attività sportiva solo in parchi ed aree rurali.
Basterà l’ordinanza e la tenuta del sistema sanitario regionale per allontanare la paura di un cambio di zona? Oggi ad esprimersi sarà il governo sulla base dei famosi, e contestati, 21 punti.
A chi chiede a Zaia se con i numeri del Veneto sia ancora opportuno restare in zona gialla il presidente risponde: “Noi forniamo tutti i numeri e le analisi che ci chiedono, poi la decisione sulla collocazione è del governo”.