Con sollievo del mondo intero, Israele ha acconsentito ad una tregua nei confronti della martoriata Striscia di Gaza. Da questa notte, le ostilità tra le parti sono cessate: Hamas ha smesso di lanciare razzi contro i territori occupati dai coloni israeliani e lo stato ebraico ha ordinato lo stop ai suoi caccia bombardieri.
La tregua era nell’aria. Forti pressioni internazionali – in primis quelle americane, seguite poi da Gran Bretagna, Unione Europea, ONU e Lega Araba – da giorni stavano compiendo il loro lavoro sui vertici israeliani. I quali, dopo essersi tolti, per un’altra volta, la soddisfazione di dimostrare la loro soverchiante forza militare rispetto alle bande armate fondamentaliste di Hamas, hanno accettato di interrompere ogni azione bellica.
La tregua è stata salutata con un immediato ritorno alla (grama) vita nella Striscia di Gaza; e con le riaperture dei valichi che portano ai territori facenti parte, oggi, di Israele. La tensione rimane comunque alta a Gerusalemme e in altre città dove nei giorni scorsi si sono registrati scontri inter-etnici. Sorvegliata in particolare la zona della spianata delle moschee e del muro del pianto.
Federico Kapnist