Continuano le polemiche sull’inceneritore di San Lazzaro: per domani è prevista una seduta congiunta, in videoconferenza, delle commissioni Bilancio, Qualità della Vita e Ambiente, alla quale dovrebbe partecipare anche l’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin.
Nel frattempo, pare sia arrivata la conferma, che sia stata la Regione a chiedere ad Hera, la predisposizione di un progetto di ampliamento-ammodernamento dell’inceneritore di San Lazzaro, portandolo dalle attuali 155 tonnellate di rifiuti bruciati, alle 245 tonnellate previste. È stata la stessa la stessa società multiservizi bolognese, proprietaria dell’impianto di Viale della Navigazione Interna a darne conferma sul suo sito, rispondendo alle domande poste durante l’assemblea pubblica in videoconferenza del 4 gennaio scorso.
In due delibere, approvate dalla Regione, nel luglio 2019, su proposta dell’assessore regionale Bottacin, si legge: “La Giunta regionale delibera di invitare la società Hera, considerato lo stato di dichiarata vetustà delle parti concernenti il ciclo termico delle linee 1 e 2, a presentare una proposta documentata di ammodernamento e/o modifica dell’installazione, al fine di ripristinare l’efficienza del sistema di trattamento a servizio dell’intero ambito regionale”.
Ora pare infatti che il progetto presentato, da circa 100 milioni di euro, preveda la dismissione delle linee 1 e 2, sulle tre esistenti, e la loro sostituzione con una quarta linea molto più performante.
Sempre dalle due delibere, sarebbe anche emerso che la Regione corrisponda ad Hera un contributo di 20 milioni l’anno, per le 155 tonnellate di rifiuti bruciati a San Lazzaro, mentre a Palazzo Moroni ne entrerebbero un milione e 200mila euro.
La questione rimane complessa, pertanto ci si aspetta di conoscere con maggior chiarezza i dati dell’eventuale impatto ambientale. La politica è divisa, perché il progetto ha luci e ombre.