Sono quattordici le vittime dell’incidente che è avvenuto ieri mattina lungo la linea della funivia Stresa-Alpino Mottarone, da poco rimessa in funzione, dove è caduta una cabina su cui c’erano quindici turisti. Restano gravi le condizioni del bambino di 5 anni unico sopravvissuto alla terribile caduta. Era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, la prognosi resta ancora riservata. Al momento il piccolo è intubato e sedato. In ospedale, nella tarda serata di ieri, è arrivata la zia del bambino, sorella del padre che nell’incidente è morto con la moglie e con l’altro figlio di due anni.
La procura di Verbania ha disposto il sequestro dell’impianto e si indaga per ora per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Secondo i primi accertamenti la fune dell’impianto avrebbe ceduto quasi in vetta (a 100 metri prima dell’ultimo pilone) in uno dei punti più alti, dove la funivia corre più staccata da terra. Sul posto i vigili del fuoco e il personale del Soccorso alpino si sono trovati di fronte ad uno scenario apocalittico.
La cabina dopo l’impatto è rotolata sbalzando fuori alcuni corpi che al momento dei primi soccorsi non erano stati visti. Cinque salme sono state recuperate nella cabina e otto nel bosco. Feriti due bambini che sono stati portati con l’elicottero in gravi condizioni all’ospedale Regina Margherita di Torino. Il più grande dei due per le lesioni riportate è morto in serata, si continua a sperare per il più piccolo.
Un tragico incidente che avviene proprio quando il Paese, con fatica, cerca di lasciarsi alle spalle il dramma del Covid e prova a ripartire. Erano di diverse nazionalità infatti le persone che viaggiavano su quella funivia, 5 famiglie, che pensavano di passare una giornata tra le bellezze del lago e della montagna e che invece non torneranno più a casa.