Il lavoro miete altre sei vittime in Italia in un solo giorno. Due nel Milanese, una nell’hinterland di Torino, una a Capaci, in provincia di Palermo, e un’altra nel Padovano e nel Pisano: per il leader della Cgil Maurizio Landini “serve una norma che fermi le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza”. A suo avviso sul dossier sicurezza, con il premier Mario Draghi si stanno facendo “progressi veri., la serie degli incidenti dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionale”.
“Vanno aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni – sostiene -. Con Draghi abbiamo condiviso la necessità che nelle imprese che non rispettano norme, o che sono soggette a incidenti, le attività possano essere sospese sino a che non si ripristinino le condizioni di sicurezza.Questo vuol anche dire, da subito, effettuare migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali. Inoltre, è necessario rafforzare il vincolo della formazione per i datori di lavoro. L’incidente di Pieve Emanuele avviene nell’ambito di un appalto e, troppo spesso, le vittime sono lavoratori precari o neoassunti. Non si può restare a guardare”.
La patente a punti della sicurezza aziendale “è la nostra richiesta – insiste Landini – Il governo si è reso disponibile a lavorarci a partire dal coordinamento delle banche dati. Abbiamo condiviso più ampi poteri ispettivi e sanzioni per chi non rispetta le regole. Nessuna azienda deve rimanere senza rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza. Il nodo è prevenzione e formazione. La sicurezza deve essere considerata un investimento, non un costo”.