A metà novembre, le Regioni avevano acquistato in tutto 18 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale, l’anno scorso erano state 11 milioni. Ma nonostante i numeri le consegne negli studi medici sono state fatte con il contagocce e non va meglio per gli 1,3 milioni che spetterebbero alle farmacie, destinati a chi non rientra nelle categorie a rischio (il vaccino è consigliato tra 6 mesi e 6 anni e sopra a 60 anni).
Secondo un rapporto pubblicato a fine settembre dalla Fondazione Gimbe, solo 12 Regioni avevano comprato vaccini sufficienti per il 75% della popolazione a rischio, quelle al di erano sono Trento e Bolzano, Piemonte, Lombardia, Umbria, Molise, Val d’Aosta, Abruzzo e Basilicata.
Quindi, in diverse regioni, la campagna vaccinale prosegue a rilento e i medici di base hanno iniziato a lamentare difficoltà nel vaccinare i propri pazienti dal momento che la consegna delle dosi è scostante. Così il Veneto si è fatto promotore di un’iniziativa di buon senso: le farmacie hanno rinunciato alle loro dosi per permettere che fossero distribuite ai medici.
“Grazie al grande senso di responsabilità delle Organizzazioni dei farmacisti del Veneto, cui esprimo massima gratitudine, il sistema sanitario pubblico regionale potrà disporre di ulteriori 30.000 dosi di vaccino influenzale”, le parole sono dell’Assessore alla Sanità veneta, Manuela Lanzarin, al termine dell’incontro nel corso del quale Federfarma Veneto, Farmacie Unite Veneto e Assofarm Veneto hanno comunicato di rinunciare alla quota di vaccini antinfluenzali riservati loro dalla Regione.
“I nostri farmacisti – ha aggiunto l’Assessore – hanno fatto questa scelta dimostrando un grande spirito di squadra, rendendosi conto della difficoltà della situazione, e lasciando queste dosi a disposizione del sistema sanitario pubblico. Li ringrazio io – conclude la Lanzarin – anche a nome delle migliaia di persone ancora a rischio alle quali sarà possibile erogare l’antinfluenzale”.
“Nell’incontro di oggi – commenta Andrea Bellon, Presidente di Federfarma Veneto, parlando anche a nome dei colleghi delle altre Organizzazioni – la Regione ci ha manifestato l’impossibilità di garantire alle farmacie l’aliquota di dosi di vaccino antinfluenzale analoga a quella consegnataci negli anni passati. Ancora una volta le farmacie venete hanno voluto dare un segnale di vicinanza alle fasce più deboli della popolazione in un momento in cui non vi sono vaccini per tutti. Per questo, ed in considerazione del momento di emergenza, abbiamo accolto le motivazioni della Regione”.