A Vicenza si sono aperte questa mattina le porte della Corte d’Assise: saranno infatti i giudici popolari a dover decidere in merito alle responsabilità di 15 imputati del maxiprocesso Pfas.
A giudizio ci sono i vertici della Miteni e delle società controllate responsabili per l’accusa della contaminazione delle acque con sostanze perfluoroalchiliche, Pfas e Pfoa, uno sversamento che ha interessato un’ampia area posta a cavallo fra le province di Vicenza, Verona e Padova.
Dovranno rispondere, a vario titolo, di avvelenamento delle acque, disastro doloso, oltre che di inquinamento ambientale e, per il fallimento di Miteni spa di Trissino, di bancarotta fraudolenta.
Il processo si è aperto con l’appello delle parti civili, che sono passate da 229 a 318. Tra le nuove ci sono anche le Ulss Berica, Euganea e Scaligera. All’ingresso del tribunale erano presenti (come sempre) gli attivisti di Mamme no Pfas e Legambiente, che non sono stati fatti entrare in aula per evitare assembramenti.
La prossima udienza si terrà il 16 settembre.