In questo momento di maggioranze ampie e di intese politiche larghe, quasi non stupisce che il presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini del Pd, abbia trovato in Matteo Salvini, capo politico della Lega, una inedita sponda per quanto riguarda la questione della riapertura serale dei ristoranti.
“Quando si voterà per le politiche immagino che Pd e Lega si torneranno a dividere come è giusto che sia in una democrazia, avendo su tante cose idee diverse – puntualizza il presidente dell’Emilia-Romagna, ma “non vedo perché anche con un avversario politico, laddove dica cose che io credo possano avere un senso, non si possa discutere, dialogare”.
“Ci vuole attenzione e cautela, non si scherza con la salute della gente se ci sono le terapie intensive occupate. Ma c’è voglia di cambiamento e servono alcune norme di buon senso. Quelle sui ristoranti ad esempio mi sembrano palesi: se sono sicuri a pranzo, allora lo sono anche a cena. E poi alcune realtà iper controllate come le palestre piuttosto che i teatri, allora perché no?”, aveva detto Salvini chiedendo all’esecutivo Draghi un cambio di passo.
E stavolta dalla sua parte si schiera anche Bonaccini: “Io penso che quello che ha detto Salvini sui ristoranti aperti anche alla sera laddove ci sono territori che non hanno troppi rischi di contagio, è ragionevole. Adesso dobbiamo aiutare il Paese a ripartire il prima possibile“.
“Adesso credo cambierà qualcosa – aggiunge Bonaccini -. Cioè, come si deve restringere dove ci sono problemi, si può pensare, dove le cose vanno meglio, di introdurre qualche elemento di flessibilità per alcune categorie”. E Salvini ringrazia a distanza: “Sono contento che sindaci e governatori di tutti i colori politici siano d’accordo con me che se puoi pranzare in tranquillità e a distanza puoi anche cenare in tranquillità e distanza. La riapertura di teatri, cinema, realtà sportive, palestre e piscine è un ritorno alla normalità”.
L.M.