Si sono conclusi, a Vienna, i primi colloqui volti al ripristino dell’accordo sul nucleare iraniano; tecnicamente chiamato JCPOA (Joint Comprehensive Plan Of Action).
I 5 paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU – Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Regno Unito – con l’aggiunta della Germania, hanno dialogato con i vertici iraniani al fine di trovare una soluzione che accontenti tutte le parti in causa. Tradotto, che rimuova tutte le sanzioni ai danni di Teheran applicate da Trump e che ponga limiti ben precisi ai processi di arricchimento dell’uranio da parte del Paese persiano.
Il ministro degli Esteri iraniano, Zarif, si è detto disposto a continuare nella trattativa purché siano garantite “volontà politiche e serietà” da parte degli interlocutori americani. I paesi europei spingono in particolar modo affinché vi sia un ripristino delle relazioni con Teheran; Biden sembra essere dello stesso parere, memore del grande successo diplomatico che portava la firma di Obama ai tempi in cui era vicepresidente.
Mentre il presidente iraniano, Rohani, ha annunciato il completamento di alcuni importanti impianti per la produzione di energia, è stato annunciato che i colloqui riprenderanno il 14 aprile, sempre nella capitale austriaca.
Federico Kapnist