Continua a diminuire la popolazione in Italia, un trend che ormai dura da anni: al 1° gennaio 2021 i residenti sono 59 milioni 259mila, 384mila in meno su base annua. Unica eccezione è il Trentino-Alto Adige, dove si registra una variazione annuale della popolazione pari a +0,4 per mille. In tutte le altre regioni si registra un decremento demografico. Il fenomeno colpisce soprattutto il Mezzogiorno (-7 per mille) rispetto al Centro (-6,4) e al Nord (-6,1), a confermare questi numeri il report Istat sugli indicatori demografici 2020.
Dai dati provvisori emerge che le nascite risultano pari a 404mila (- 34% rispetto al 2008), mentre i decessi raggiungono il livello eccezionale di 746mila. Ne consegue una dinamica naturale (nascite-decessi) negativa nella misura di 342mila unità. In pratica si registrano 7 neonati e 13 decessi per mille abitanti. Il numero medio di figli per donna è il più basso dal 2003: 1,24.
Inoltre, per effetto dell’aumento del rischio di mortalità che conta 746mila decessi (+18% di quelli rilevati nel 2019), la sopravvivenza media nel corso del 2020 appare in contrazione. La speranza di vita alla nascita, senza distinzione di genere, scende a 82 anni, ben 1,2 anni sotto il livello del 2019.